Ci sono voluti quasi dieci anni, ma alla fine il Comune ha avuto ragione: nell’area di via Sestini non era possibile impedire l’insediamento del centro commerciale Panorama.
Lo ha sancito il Tar toscano, con una sentenza presa a novembre e depositata in segreteria nei giorni scorsi. I giudici amministrativi fiorentini hanno infatti respinto il doppio ricorso presentato (uno nel 2000, il secondo l’anno successivo) dalla Unicoop Firenze.
La Unicoop impugnò in successione il piano del commercio in sede fissa del Comune (luglio 2000) e il piano attuativo dell’area (ottobre 2000), all’epoca di proprietà della società Saita. Grazie ai due provvedimenti del Comune (all’epoca era sindaco Lido Scarpetti e assessore all’Urbanistica Antonio Pileggi), fu possibile l’insediamento di un centro commerciale da 9.500 metri quadri, di cui 5.000 di supermercato e 4.500 di galleria commerciale. La proprietà dell’area passò poi dalla Saita alla Sirim spa e infine a Panorama, che realizzò concretamente il centro commerciale attualmente aperto da 3 anni. Contro quegli atti fece ricorso l’Unicoop Firenze, titolare della Coop di viale Adua, che si riteneva danneggiata dal nuovo insediamento. Una previsione illegittima, quella del Comune, almeno secondo gli avvocati della Coop. Perché?
Palazzo di Giano aveva previsto nei 17 ettari allora completamente liberi su un lato di via Sestini la realizzazione di strutture commerciali nel Prg del 1976, ma aveva poi cambiato idea, trasformando l’area in agricola nel 1990. Ma giusto un anno prima la società Saita aveva presentato il progetto di lottizzazione dell’area con il centro commerciale dentro. Il Comune respinse il progetto, ma la Saita fece ricorso al Tar e vinse.
A quel punto l’amministrazione Scarpetti decise che occorreva tornare alla precedente pianificazione, accettando il centro commerciale. L’assessore Pileggi si dedicò a limare il più possibile la colata di cemento che sarebbe piovuta accanto a via Sestini e alla fine la riduzione delle dimensioni fu del 30% circa. Ma quest’impostazione venne aspramente contestata, soprattutto dai Verdi, che allora erano (e rimasero) in maggioranza. Le voci critiche in consiglio comunale, comunque, furono molte.
Ma la giunta Scarpetti tenne la posizione e oggi il Tar - respingendo l’impostazione della Coop - sancisce la giustezza di quel comportamento. Il Comune non aveva scelta, non poteva ignorare la sua vecchia previsione - dicono in sostanza i giudici del Tar toscano - quindi il futuro centro commerciale non poteva essere bloccato.
«Fa piacere - commenta Antonio Pileggi, allora assessore e oggi dirigente della Comunità Incontro - a distanza di anni veder riconosciuta giusta la propria impostazione. Allora non mancarono in maggioranza le voci contrarie ma è evidente che la sentenza del Tar conferma la nostra scelta. E poi devo dire che l’attuale sistemazione dell’area non mi sembra poi mal riuscita».
20 dicembre 2009
Fabio Calamati
Il Tirreno
2 commenti:
1. EUTELIA>>> 10 semplici domande a Leonrado Pizzichi..può rispondere?
Scritto da Lavoratore Eutelia, il 27-11-2009 19:23
Egr. sig. Pizzichi,
In riferimento alle dichiarazioni da lei rilasciate , che solo ora , dopo 5 mesi di lotte ed iniziative spontanee dei lavoratori , e solo dopo che è stato ha rotto il muro di omerta e di silenzio, ci concede di poter leggere suoi comunicati vaghi e minacciosi nei quali chiede di incontrare l'on Di Pietro non per salvare i 2000 dipendenti brutalmente sacrificati e scaricati ad Agile, ma per salvare i rimanenti 500 di Eutelia e della nuova nata (??? sic) Noitel e per minacciare denuncie, abbiamo da porle 10 semplici e chiare domande che per trasparenza di informazione meriterebbero una risposta:
1) A cosa mirava realmente quando è stata fatta la cosiddetta cessione del comparto IT ad Agile? Come poteva una Srl con 96.000 € di capitale sociale e senza aperture di credito verso le banche che Lei rappresentava , mantenere il rapporto di lavoro attivo con 2000 persone?
2) Quali sono le garanzie che EUTELIA ha verificato per l 'acquirente alla cessione , la cui analisi le ricordiamo doveva essere effettuata dall'advisor del venditore, per contemperare esigenze diverse tra cui completezza e trasparenza, riservatezza e attrattività nonchè capacità di sostentamento autonome della società ceduta? (art 2112 cc e Dlgs 276/03)
3) Perchè per ciascun dipendente ceduto non è stata data informativa della relativa quota di TFR versata ad AGILE?
4) Perchè mentre i dipendenti EUTELIA continuavano a ricevere i buoni pasto regolamente i "futuri cedendi" sin da gennaio 2009 non ricevevano il buono pasto accumulando crediti verso EUTELIA per centinaia di euro ciascuno?Preveggenza o premeditazione?
5) Perchè per i futuri cedendi non sono stati versati più da diembre 2008 i contributi della Previdenza Integrativa al Fondo TELEMACO trattenendo però dal TFR e dallo stipendio le quote relative (1,5 % medio sul totale)? Preveggenza o premeditazione? Lei è a conoscenza che questo potrebbe essere un reato penale ed amministrativo?
6) Perchè ha aspettato tanto tempo a dimettersi dal Collegio dei Revisori del Monte dei Paschi e solo dopo che è venuto fuori lo scandalo della finta cessione?
7) Perchè non ha pagato il saldo delle bollette ENEL della Sede di Napoli costringendo i lavoratori di Napoli a rimanere senza energia elettrica al buio e senza i telefoni?
8) Come fa la società AGILE Srl a conoscere i nominativi dei dipendenti che hanno impugnato la cessione di ramo d'Azienda quando la raccomandata R/R è stata inviata solo ed esclusivamente ad EUTELIA Spa?
9) Perchè sulle sole tre buste paga emesse da Agile ( luglio-agosto e settembre) i dati fiscali riportati sono ancora quelli di EUTELIA, così come fatto rilevare dall'Ufficio Provinciale del Lavoro di Napoli ?
10) Perche l'ex Amministratore di EUTELIA ha fatto irruzione in Via Bona? Cosa cercava fra le carte che ha disperatamente tentato di prelevare prima che venisse la Polizia?
E un ultima domanda
Lei ed il Monte Paschi di Siena ( che da un intervista al Fatto del Giorno dell'ex - AD Samuele Landi emerge che stia di fatto commissariando EUTELIA) non si vergognano un pò per quello che sta succedendo??
A sentirla parlare di etica verso l'on Di Pietro ci viene un pò la pelle d'oca.. abbiamo buona memoria e ricordiamo tutti la lettera inviata da Samuele Landi a maggio alla redazione di Arezzo Notizie che , scrivendo ai Dipendenti Eutelia che sarebbero rimasti (Preveggenza o premeditazione?) , diceva che il "nostro sacrificio " era necessario per salvare la "continuita aziendale"
Aspettiamo le sue risposte ...sig. Pizzichi
Conad e Coop, la battaglia dei numeri sugli scaffali
Corriere della Sera (23/12/2009)
Coop contro Conad per la leadership nella grande distribuzione. Lunedì Conad ha comunicato di aver conquistato il primato nei supermercati. Ieri Coop ha confermato il primo posto nella grande distribuzione. Al di là delle statistiche, il duello è un segnale. Il made in Italy produttivo, dall’agroalimentare e all’abbigliamento, sconta spesso la carenza di «controparti» distributive nazionali: una fetta importante del settore è passata in mani estere. L’ultimo caso è l’Upim, acquisito da Coin, controllato da un fondo di private equity francese. Esselunga a parte, la sfida del made in Italy nel settore distributivo si svolge fortemente nel mondo cooperativo. Perciò la partita sulla leadership si gioca anche sul piano del «campione nazionale». In un settore strategico che ha visto in diverse occasioni l’Italia poco battagliera nel tenere le posizioni.
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