Taradash (PdL) 'spara' sull’operazione Nuovo Centro: "Costretti a servirci da un unico padrone. Vergogna senza precedenti"
"Con la cessione dell’area commerciale del Nuovo Centro alla Coop si chiude il cerchio intorno alla libertà di commercio e di mercato a Livorno. Un’amministrazione comunale a credibilità zero ha fatto in modo che venisse a crearsi, nel settore del grande commercio, un monopolio che non ha paragoni in alcuna altra città italiana o perfino toscana".
Marco Taradash, neo-consigliere regionale e capogruppo PdL in Comune, spara a zero sull’amministrazione del sindaco Alessandro Cosimi all’indomani dell’anticipazione apparsa su queste colonne che porta alla luce la decisione della famiglia Fremura di aprire le porte del Nuovo Centro — dove detiene la maggioranza delle aree con destinazione commerciale ed abitativa — alla Levante Srl, ovvero la società formata da Unicoop Tirreno e Unicoop Firenze, che ha avuto la meglio sul gruppo Esselunga.
"Oggi Coop presidia con i suoi torrioni e i suoi mega-store, già realizzati, in corso di realizzazione, in attesa di realizzazione, tutte e tre i nuovi quartieri cittadini: Porta a Terra, Porta a Mare e Nuovo Centro — prosegue Taradash — e i primi danneggiati sono i consumatori livornesi costretti a servirsi da un unico padrone e a pagare per i prodotti base un prezzo più alto deciso al di fuori e al riparo da ogni meccanismo concorrenziale. Anche i commercianti livornesi saranno danneggiati, ancora una volta obbligati ad accettare le condizioni che un unico soggetto proprietario imporrà loro per condividere almeno in parte i benefici che sarebbero dovuti derivare a tutti dalla costruzione dei nuovi quartieri. Viene infine danneggiata l’economia cittadina, dopo che per l’ennesima volta viene negato l’accesso nell’area livornese a una grande impresa nazionale o internazionale, in questo caso Esselunga, che avrebbe portato investimenti e occupazione".
Taradash osserva poi: "Si dice che l’amministrazione comunale non c’entra, che è stata una trattativa fra privati: l’argomento è risibile. Prima, col lodo Fremura, cedendo aree pubbliche il Comune ha consegnato ad un unico soggetto privato un intero quartiere cittadino, coi suoi futuri negozi e case; poi ha attribuito a quest’unico soggetto il monopolio sull’unica area dove sarebbe stato possibile aprire un nuovo centro commerciale".
Contro questa operazione le opposizioni si coalizzarono: An (Bruno Tamburini e Carlo Ghiozzi), Città Diversa (Marco Cannito) e i Verdi (Gabriele Volpi) fecero ostruzionismo. In consiglio comunale, in occasione della votazione per approvare il piano attuativo del Nuovo Centro, presentarono quasi 1000 emendamenti. "Adesso leggiamo con stupore misto a ironia — prosegue Taradash, che in campagna elettorale alle amministrative 2009 ha attacato il suo avversario Cosimi sul Nuovo Centro — la notizia che questo soggetto (famiglia Fremura, ndr) avrebbe rifiutato un offerta di Esselunga di 10 milioni superiore a quella della Coop perché l’offerta migliore sarebbe arrivata tardivamente. Come no! Meglio non prendersi in giro. E prendere atto della verità che traspare da un’affermazione della portavoce del gruppo Fremura: “Abbiamo preso una decisione e non torneremo indietro. Noi a Livorno ci viviamo e ci lavoriamo”. Abbiamo capito. E’ una scelta comprensibile, non c’è dubbio".
Conclude Taradash: "Sia chiaro che con questa amministrazione, prigioniera politicamente di una rete di interessi che le impedisce di governare il futuro della città, gli investimenti esterni non arriveranno mai. Mentre le grandi famiglie economiche livornesi continueranno a trasferire fuori della cintura doganale della città i loro investimenti produttivi di ricchezza e di lavoro, e ad approfittare a Livorno, come ovvio, delle occasioni di speculazione che verranno così gentilmente messe a loro disposizione, a condizione di non disturbare il manovratore".
20 aprile
Monica Dolciotti
1 commento:
Livorno, 21 aprile 2010 - Riflessi anche in consiglio comunale nella vicenda Nuovo Centro alla luce delle anticipazioni de La Nazione sullo sbarco in grande stile anche qui della «corazzata» Coop che ha silurato la «fregata» Esselunga, la quale si era rivolta alla famiglia Fremura avanzando la sua offerta di 40 milioni di euro per avere il diritto ad installarsi in loco con la sua attività commerciale.
La Nazione
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