29 aprile 2010

PRIMO MAGGIO, SU LE SERRANDE E I SINDACATI FANNO SCIOPERO

Il comune, con un'ordinanza firmata dal vicesindaco Nardella, dà la facoltà di apertura il Primo Maggio ai negozi del centro storico, solo quelli all'interno della cerchia dei viali


Il Comune di Firenze, con un’ordinanza firmata dal vicesindaco Dario Nardella, dà la facoltà di apertura il Primo maggio ai negozi del centro storico, ma solo quelli all’interno della cerchia dei viali. Sempre oggi, però, i sindacati di categoria regionali di Cgil, Cisl e Uil (Filcams, Fisascat, Uiltucs) proclamano lo sciopero «per l’intera giornata del Primo maggio in tutti quei territori dove verrà concessa l’apertura straordinaria».

Si chiude così una querelle che nei giorni scorsi ha visto contrapposti Comune e categorie economiche, da una parte, e sindacati dall’altra. Oltre a Firenze anche l’amministrazione di Siena aveva autorizzato i negozi a stare aperti. Nelle ultime ore il vicesindaco Nardella ha incontrato i rappresentanti di categorie e sindacati per trovare una soluzione condivisa. Anche il sindaco Matteo Renzi aveva espresso la volontà di concedere l’apertura straordinaria, provocando subito reazioni contrarie, come quelle del presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci o di Unicoop Firenze.

«È una misura - sottolinea Nardella - dettata dalla responsabilità che il Comune ha di consentire alla città di valorizzare al meglio la propria vocazione turistica e culturale, in un momento di crisi economica. A Firenze arriveranno oltre 100 mila persone attratte da una eccezionale concomitanza di eventi, come la Mostra dell’Artigianato, il Maggio musicale e la Notte bianca. Dispiace che i sindacati abbiano assunto una posizione di totale indisponibilità al dialogo». «Si tratta, peraltro - chiarisce Nardella - di consentire la facoltà, e non l’obbligo, di tenere i negozi aperti nel centro, dove si registrerà la maggiore affluenza».

I sindacati giudicano di «estrema gravità la possibilità che alcune amministrazioni comunali possano prevedere l’apertura dei negozi». Annunciano che chiederanno alle confederazioni sindacali di far diventare i comizi del Primo maggio «un momento di protesta generale» in quei comuni dove le Amministrazioni concederanno l’apertura dei negozi. E dopo l’ordinanza sono arrivate, da più parti, reazioni e commenti. «Non ci interessa esprimere valutazioni di carattere politico, nè tantomeno fare polemica - spiega il vicepresidente Confcommercio Firenze, Daniele Locchi - il Comune però ha varato un provvedimento di puro buon senso. I diritti dei lavoratori non sono minimamente intaccati, in quanto pienamente tutelati dai contratti nazionali». Per il presidente provinciale di Confesercenti, Nico Gronchi e per quello cittadino, Uliano Ragionieri, «con la decisione assunta da Palazzo Vecchio ha prevalso senz’altro il buon senso. Noi restiamo convinti di aver lavorato nell’interesse delle nostre imprese, ma anche in quello della città e della sua immagine».

Adiconsum, Adoc e Federconsumatori della Toscana hanno proclamato lo «sciopero dell’acquisto» per il Primo maggio. «Saremo nelle piazze - spiegano in una nota - per ribadire il valore, non solo simbolico, di quella Festa. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori del commercio e alla battaglia che hanno intrapreso insieme alle organizzazioni sindacali». «Sì al servizio per i consumatori, no al consumismo esasperato - ribadisce Pietro Giordano, segretario nazionale Adiconsum -. Da sempre noi ci siamo battuti per un servizio reale per i cittadini consumatori, ma questa posizione non significa accettare la logica del mero profitto imprenditoriale della grande distribuzione organizzata». Dal Pdl, infine, i consiglieri comunali Marco Stella e Stefano Alessandri sottolineano che «il 1/o maggio non deve ridursi a un dibattito su negozi aperti o chiusi, ma deve essere un momento di riflessione sul mondo del lavoro e sulle prospettive future. La concertazione sia la base delle azioni da intraprendere. La soluzione anti-crisi - aggiungono - non è certo fare aprire le attività commerciali il Primo maggio».

28 aprile 2010

IL CORRIERE FIORENTINO.it

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Rossi: «È la Pasqua dei lavoratori non dello shopping»
Firenze ma non solo: sono molte le città della Toscana dove i negozi potranno aprire.
Il segretario fiorentino della Cgil Mauro Fuso: «Si sacrifica la festa per il consumismo ideologico»

Tommaso Galgani sull'Unità 30/4/2010