19 settembre 2010

COOP FASULLE, IN PROCURA INTERROGATI PER NOVE ORE

Ascoltati i tre arrestati

Patrizia Trivellato: compilavo le buste paga in serie

Paolo Sinaga Brisca: non sono il commercialista dell'organizzazione



PADOVA
- Un fiume di parole, quasi 9 ore totali di interrogatorio di garanzia e di accuse respinte in gran parte al mittente. È stata una giornata lunghissima quella di venerdì in tribunale, quando di fronte al gip Paola Cameran è comparso per l’interrogatorio di garanzia, assieme a quelli che sono ritenuti i due complici, Willi Zampieri, 40 anni, presidente della società di calcio dilettanti Villatora-Saonara, già esponente di Forza Italia di cui è stato delegato al congresso nazionale nel 2004 e nel 2007. Con Zampieri si sono presentati a palazzo di Giustizia gli altri due destinatari dell’ordine di arresto in seguito all’operazione della Guardia di Finanza sulle cooperative illegali: il 62enne Paolo Sinagra Brisca, nato a Messina e residente a Padova, commercialista dell'organizzazione e Patrizia Trivellato, professionista padovana di 57 anni, in passato tesoriere del Consiglio provinciale dell'Ordine dei consulenti del lavoro. I tre, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla falsità materiale commessa in privato, omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali nonché evasione fiscale, sono stati interrogati dal giudice Cameran e dal magistrato Orietta Canova, titolare del fascicolo.

Il «commercialista» Il primo ad essere ascoltato è stato Paolo Sinagra Brisca, assistito in aula dall’avvocato Annamaria Alborghetti. Come prima cosa il 62enne ha subito chiarito al giudice di non essere il commercialista dell’organizzazione, come sostenuto nel capo d’imputazione. Il suo ruolo, ha ribadito a giudice e pm, era quello di consulente di diritto tributario, e che si occupava della parte contabile e non della compilazione di buste paga. Tanto da considerare «infamanti» le accuse che gli sono state rivolte dalle Fiamme Gialle e dal magistrato, e da ritenersi completamente estraneo dall’aver omesso i versamenti all’Inps tramite i modelli F24. Sì perché, ha sostenuto durante le quasi tre ore di interrogatorio, lui delle tredici società intestate a Zampieri ne aveva seguite solamente cinque, e tutte per un determinato periodo di tempo. Per questo, in conclusione all’interrogatorio, l’avvocato Alborghetti ha prodotto un documento in cui Sinagra Brisca aveva riconsegnato allo stesso Zampieri le carte sulle società che gestiva e di cui non si sarebbe più occupato.

Il «capo» E molto ha detto anche lo stesso Willi Zampieri, che durante l’interrogatorio ha parlato per quasi tre ore tra la tarda mattinata e il pomeriggio di ieri, nonostante nessuno dei suoi avvocati abbia voluto commentare o dire qualcosa su quanto riferito dall’indagato. Logica fa pensare che Zampieri abbia ricostruito per filo e per segno i passaggi e le proprietà delle società che gli sono stati contestati durante l’inchiesta, chiarendo al magistrato e al giudice che ha firmato l’ordine di arresto i punti poco chiari delle varie operazioni. Massimo riserbo però da parte dei suoi difensori, i legali padovani Giuliano Tiribilli e Stefano Fante, che non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, ma si sono trincerati dietro una frase di rito: «Ha dato la sua versione fornendo le spiegazioni che gli venivano richieste».

La «consulente» Ultima a comparire di fronte al giudice è stata Patrizia Trivellato, difesa dal penalista Massimo Munari. Lei sì ha parlato di buste paga, chiarendo che il suo ruolo era quello di una semplice consulente della cooperativa. La donna, ora nel carcere femminile di Rovigo, ha ammesso di aver compilato le buste paga, che venivano fatte secondo un modello ben preciso e fornito direttamente dall’azienda. Per quel che riguarda i modelli F24 - utilizzato per il versamento della grande maggioranza delle imposte, tasse e contributi dovuti da privati ed imprese -, Patrizia Trivellato ha respinto tutte le accuse dicendo di non averne mai fatta una e nemmeno mai falsificata.

La decisione Erano quasi le 19 quando l’aula del gip ha riaperto le porte. Una decisione sulla custodia dei tre indagati è attesa per lunedì mattina, quando il giudice Paola Cameran scioglierà la camera di Consiglio.

18 settembre 2010

Nicola Munaro

Corriere del Veneto.it



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