14 settembre 2010

COOP SOCIALI. "NO AGLI APPALTI AL MASSIMO RIBASSO"

Il presidente di Federsolidarietà in visita in Friuli Venezia Giulia

Intanto una maxi operazione della Guardia di Finanza di Padova contro il lavoro nero in quattro regioni. Oltre mille i lavoratori vittime di sfruttamento: 21 persone sono indagate e tre arrestate.


«La legge regionale 20/2006 è uno strumento indispensabile per sostenere lo sviluppo del settore sociale, che nella nostra regione dà lavoro a più di 5mila addetti: auspichiamo che nel bilancio 2011 la legge sia rifinanziata senza ulteriori contrazioni». Lo ha affermato Giuliana Colussi, presidente di Federsolidarietà Fvg (Federazione regionale di Confcooperative che raccoglie 152 cooperative sociali, per un totale di oltre 9mila soci, 5mila addetti e un fatturato aggregato 2009 di 130milioni di euro), incontrando il presidente nazionale di Federsolidarietà, Giuseppe Guerini, in visita a Udine.

Il comparto della cooperazione sociale è «fortemente cresciuto negli ultimi anni – ha aggiunto Colussi – ma su di esso però gravano preoccupazioni per l’immediato futuro: preoccupazioni legate al taglio dei contributi regionali». «Da un lato – ha proseguito la presidente – la Regione ha tagliato i fondi della legge 20 dedicati a sostenere le cooperative sociali, dall’altro gli Enti locali praticano in maniera diffusa il ricorso a gare al massimo ribasso per l’aggiudicazione degli appalti di servizi». Confcooperative, quindi, chiede che si superi questa logica in favore di quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. «I ribassi fanno sì che spesso le cooperative non siano in grado di sostenere nemmeno gli incrementi del costo del lavoro», ha spiegato il segretario generale di Confcooperative Fvg, Nicola Galluà. «È necessario quindi garantire il giusto mix tra prezzo e qualità dei servizi offerti: solo in questo modo si possono preservare le professionalità e le competenze che le cooperative hanno acquisito nel corso degli anni e allo stesso tempo erogare servizi di qualità alle famiglie». Per affrontare la crisi, la scelta di Confcooperative è puntare alle aggregazioni valorizzando il ruolo dei consorzi. «La collaborazione e la creazione di sinergie tra le cooperative della nostra regione – ha concluso Giuliana Colussi – non può che essere la via obbligata per restare competitivi, sia per valorizzare le competenze maturate a livello regionale, sia per individuare nuove aree di sviluppo».

Sul concetto di “fare squadra” tra cooperative, si è soffermato anche Giuseppe Guerini. «La cooperazione sociale – ha detto il presidente della realtà che conta 5.500 coop sociali e 200mila lavoratori – è al servizio del Paese per costruire un welfare partecipato e che risponda sempre meglio alle esigenze delle famiglie italiane: è necessario, quindi, risolvere alcune criticità in essere, quali la scarsa disponibilità di risorse da utilizzare a supporto dei progetti sociali e la necessità di conciliare dimensioni organizzative diverse tra le coop».

Tra i progetti che Federsolidarietà Fvg coordinerà nel prossimo triennio, il volontariato giovanile e il servizio civile (in collaborazione con Arci e Acli); “Ri-giochiamo” (servizio per promuovere l’attività di riciclo e l’educazione ambientale avviato insieme al Ministero dell’Istruzione, alle 4 Province e ad alcune aziende private); “Monds par te”, catalogo di promozione condivisa tra 6 coop sociali; “Ponti digitali”, iniziativa d’incubatoio d’impresa ed “Equosolda Fvg”, per la promozione di servizi nel campo della distribuzione automatica e della comunicazione.

14 settembre 2010

Vita.it

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