01 settembre 2010

LA TELENOVELA CENTRO COMMERCIALE DEL CASALONE (GR) NON FINISCE

Dopo la Coop anche il Gruppo Etruria Sma fa ricorso al Tar, peraltro già notificato a Comune, Provincia e Regione, per l’annullamento del parere favorevole della Conferenza dei Servizi sul rilascio dell’autorizzazione all’apertura di un centro commerciale al Casalone.


Secondo le società del Gruppo Etruria-Sma l’autorizzazione sarebbe stata data in violazione delle previsioni urbanistiche dell’area, che la variante anticipatrice del novembre 2008 trasformava da commerciale a artigianale e commercio all’ingrosso. «Non possiamo condividere la decisione della Conferenza dei servizi — afferma il direttore generale di Etruria-Sma, Graziano Costantini — presa dopo che le due precedenti conferenze erano state rinviate per carenza di istruttoria in ordine ai presupposti per l’autorizzazione, poi rilasciata».

Costantini ricorda poi come la variante al Piano regolatore abbia destinato a commercio all’ingrosso e zona artigianale l’area in questione, destinazione peraltro non variata successivamente e quindi non idonea al rilascio di autorizzazioni per il commercio al minuto. «La regione — prosegue il direttore generale di Sma — adduce il fatto che nel 2000 il Comune aveva rilasciato concessioni edilizie per la realizzazione di un centro commerciale. Ma come è possibile che quelle concessioni siano ancora valide, dieci anni dopo, considerato che la allora proprietaria del sito aveva rinunciato, su richiesta del Comune, alla realizzazione del centro commerciale, chiedendo poi gli oneri di urbanizzazione ? Com’e’ possibile che un titolo edilizio riesca a superare, derogandola, anche la pianificazione urbanistica di un territorio?». Ma Sma ricorda anche come appaia a dir poco singolare il fatto che il comune di Grosseto già nel 2001 chiedesse con insistenza a Unicoop Tirreno di rinunciare alla realizzazione del centro commerciale perché sussistevano gravi problemi di viabilità e parcheggio.«Come è pensabile — ricorda Costantini — che 10 anni dopo, senza che sia stato realizzato alcun intervento sulla viabilità, il problema non sussista più? Inoltre per rifornire questo centro commerciale sarà necessario far uscire i mezzi da Grosseto Nord, costringendoli ad attraversare tutta la città fino al Casalone. E poi se c’erano problemi di posti auto, con le leggi nazionali, regionali e comunali che nel frattempo hanno raddoppiato gli standard di parcheggio indispensabili per le autorizzazioni ai centri commerciali, come è possibile pensare che oggi quei requisiti siano soddisfatti se già allora erano un problema?».

Oltre a dubbi di legittimità, Costantini esprime anche tutta la propria perplessità riguardo alla presenza di due centri commerciali in una città delle dimensioni di Grosseto, soprattutto in un momento di recessione come quello attuale. «Iin un momento in cui tutti sono concordi nel dire che l’offerta supera largamente la domanda — ricorda il direttore di Sma — è opportuno aumentare l’offerta, anche quando potrebbero non sussistere i requisiti? Noi di Etruria Sma, che siamo sempre stati favorevoli alla concorrenza e che mai ci siamo battuti per evitare aperture di nostri concorrenti su tutto il territorio nel quale operiamo, oggi pensiamo che queste forzature su Grosseto appaiano del tutto incomprensibili. Peraltro nel capoluogo maremmano sono già presenti ben otto insegne della distribuzione alimentare : Coop, Conad, Pam, Sma, Sidis, Penny, Lidl, EuroSpin. Quanti di questi punti vendita riusciranno a rimanere aperti e quanti invece saranno costretti a chiudere, licenziare personale ed impoverire il livello di servizio oggi assicurato ai quartieri? Dovremo tutti andare a fare la spesa con l’auto, anche chi non può? Sono questi i motivi che ci hanno spinto a ricorrere al Tar, a fianco di Unicoop, contro le decisioni che già di per se appaiono sofferte da parte delle autorità competenti».

28agosto 2010

La Nazione

1 commento:

Anonimo ha detto...

Niente sospensiva il Tar dà il via libera al centro al Casalone
il Tirreno — 04 settembre 2010 GROSSETO

GROSSETO. Dopo due giorni di camera di consiglio (anche per altri ricorsi, ndr) i giudici del Tar della Toscana hanno deciso: no alla sospensiva richiesta da Unicoop Tirreno dell’efficacia del parere favorevole della conferenza dei servizi sul centro commerciale al Casalone. In sostanza il Tar, in attesa del giudizio nel merito del ricorso, non ferma il centro commerciale “Vecchia Aurelia”. Si tratta di un sostanziale via libera all’apertura, prevista per il prossimo 25 novembre (vedi pagina a fianco, ndr). «Non possiamo che essere soddisfatti - commentano Riccardo Piccionetti e Romelio Ricci, di Barghi Srl -. E del resto sapevamo di non aver fatto niente di irregolare. Questa non è una sentenza nel merito sia chiaro, ma per decidere sulla sospensiva i giudici devono comunque guardare a fondo la pratica. Quindi hanno dato una prima valutazione a noi favorevole». Il ricorso presentato al Tar da Unicoop chiedeva che venisse sospesa l’efficacia della decisione presa dalla conferenza dei servizi, il 24 maggio scorso. In tale occasione è stata rilasciata l’autorizzazione all’apertura di un centro commerciale di mq 7460 di superficie di vendita (3980 per alimentare, 3480 non alimentare) a seguito di trasferimento di due autorizzazioni di cui sono titolari rispettivamente Oviesse Spa e La Rinascente del Mobile. Ma i giudici (presidente Maurizio Nicolosi, consiglieri Carlo Testori e Bernardo Massari) hanno stabilito che non ci sono i presupposti per l’accoglimento della sospensiva. «Ci aspettiamo che i giudici confermino questa indicazione anche con la sentenza di merito - dicono ancora Piccionetti e Ricci -. Intanto noi apriamo, anche se fra poco sarà discusso anche il ricorso che ha fatto Sma. Sarà solo un caso, sia chiaro, ma il ricorso di Sma (Gms Srl, Stella Srl e la Fortezza Srl, ndr) è stato presentato dallo stesso avvocato che ha fatto quello per Unicoop Tirreno (Giovanni Genta, ndr). Poi ci sarà anche la causa civile. Per non farci aprire e assumere 250 persone le stanno davvero provando tutte».