Di Pietro sponsorizza la proposta delle tute blu
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Sulla Rappresentanza sindacale la Fiom ha trovato uno sponsor politico. L'Idv ha presentato un disegno di legge, facendo sua la proposta di iniziativa popolare su cui le tute blu della Cgil avevano raccolto 100mila firme, depositandole la scorsa estate in parlamento.
L'iniziativa presentata ieri in una conferenza stampa alla Camera dal presidente e dal responsabile nazionale del welfare dell'Idv, rispettivamente Antonio Di Pietro e Maurizio Zipponi, insieme al segretario della Fiom, Maurizio Landini, peraltro arriva a pochi giorni dalla dichiarazioni della leader della Cgil. Susanna Camusso si è detta favorevole a trovare una soluzione sul tema della rappresentanza «per via pattizia» con Confindustria, Cisl e Uil partendo dal documento unitario del maggio del 2008, sul modello di quanto fatto in occasione dell'accordo interconfederale del 20 dicembre del 1993 sulla costituzione delle Rsu. La numero uno della Cgil non ha chiuso la porta alla soluzione legislativa, ma ritenendo una priorità definire al più presto le regole per stabilire cosa fare in caso di accordi separati, ha scelto la strada dell'intesa con le controparti che - come è noto - sono contrarie alla soluzione per via legislativa.
Nel merito, il Ddl si pone l'obiettivo di misurare l'effettiva rappresentanza dei sindacati firmatari di contratti e accordi applicati nell'unità produttiva di riferimento (oltre ai sindacati monocategoriali dei quadri presenti nel Cnel). A regime saranno considerati rappresentativi i sindacati con almeno il 5% del comparto o dell'area contrattuale, considerando la media tra il dato associativo e il dato elettorale. La certificazione a livello nazionale è affidata al comitato paritetico istituito presso il Cnel.
Quanto all'efficacia erga omnes dei contratti, è vincolata dal fatto che siano sottoscritti dai sindacati che rappresentino almeno il 51% dei lavoratori (come media tra dato associativo e dato elettorale nel comparto o il 60% dei lavoratori in base al solo dato elettorale). I contratti devono essere approvati con un referendum con voto segreto dalla maggioranza assoluta dei lavoratori interessati. Il Ddl, inoltre, disciplina la costituzione delle Rsu in tutti i luoghi di lavoro.
«Il nuovo governo che verrà dopo Berlusconi - ha detto Di Pietro - dovrà mettere al primo posto il lavoro, ma da subito assieme alla Fiom. proponiamo un disegno di legge per ristabilire un diritto fondamentale democratico e per garantire la rappresentanza dei lavoratori». Maurizio Landini è convinto «sia necessaria una legge che dia diritto ai lavoratori di votare, condizione anche per ricostruire l'unità sindacale».
Si tratta di un asse tra l'Idv e la Fiom? Per il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi «il Pd e la Cgil devono chiederselo», è «legittimo che si formino affinità elettive».
Forti critiche dalla minoranza "riformista" della Fiom: «sono in assoluto disaccordo - spiega Fausto Durante -, non ricordo precedenti di una conferenza stampa del segretario generale della Fiom con un leader di partito. Mentre si esalta l'autonomia e l'indipendenza della Fiom, si mortifica il ruolo di migliaia di metalmeccanici che hanno raccolto le firme. Quelle firme sono della Fiom non di Di Pietro».
Giorgio Pogliotti
Il Sole 24 Ore
La proposta di Idv e Fiom
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