Gli abitanti temono anche nessun vantaggio occupazionale
GROSSETO. Il taglio del nastro del centro commerciale è domani ma da lunedì è scattata la rivoluzione del traffico per i residenti di Gorarella e del Casalone con una nuova circolazione ad anello studiata per il maggior afflusso di auto nei prossimi giorni. Dal sottopasso ferroviario, ad esempio, non si può più svoltare a sinistra in direzione mare e ippodromo.
Si deve girare a destra verso via Canova, proseguire per via De Nicola, percorrere via Andrea del Sarto in direzione del rondò di via Aurelia Antica e da lì a piazza Risorgimento di nuovo senso unico di marcia.
«Con questa soluzione - spiega l'assessore alla mobilità Daniele Capperucci - abbiamo voluto evitare la conflittualità alle intersezioni tra i flussi di traffico in entrata e in uscita dal megastore. Sulla carta ci è sembrata la soluzione ottimale ma valuteremo in corso d'opera se fare altre modifiche». Per il momento Capperucci invita i cittadini alla collaborazione: «So che alcuni ora ci mettono un po' di più per rientrare a casa ma abbiamo voluto evitare qualunque possibilità di ingorgo e siamo pronti a fare aggiustamenti».
Tutto dipende da come la città risponderà nei prossimi giorni al grande evento dell'inaugurazione. I pessimisti però ci sono già. Sono ottanta residenti del Casalone e di Gorarella che il giorno in cui Il Tirreno annunciava le novità della viabilità per la zona hanno sottoscritto una lettera aperta al Comune, al comandante della Municipale, al presidente della Provincia e all'Arpat. Il loro principale timore riguarda il traffico, tenendo anche conto, sottolineano i firmatari, "che il trasferimento a nord della città del centro commerciale Coop già previsto all'ex fornace Chigiotti venne motivato con la carenza di necessari accessi e viabilità nonché per la vocazione residenziale della zona».
In particolare gli 80 residenti chiedono lumi sull'annunciato sottopasso ferroviario destinato a raccordare il centro commerciale con l'Aurelia a Grosseto sud. Ma Barghi srl, società proprietaria del centro commerciale, tranquillizza. Il sottopasso si farà e sarà a carico della società. «Abbiamo già il via libera delle Ferrovie - precisa Romelio Ricci - oltre che presentato tutta la progettazione in Comune. Quando tutti i passaggi saranno conclusi siamo pronti a partire immediatamente con i lavori».
Quanto ai disagi temuti da chi firma la petizione la figlia di Ricci, Stefania, osserva che «si tratta magari delle stesse persone che prima dal sindaco andavano per lamentarsi perché nella zona non c'erano servizi né negozi». Della serie, la gente non è mai contenta. «Il nostro centro non è invasivo e abbiamo predisposto anche un sistema di vigilanza diurna e notturna per impedire qualunque situazione di degrado o di caos».
Il collasso della circolazione non è l'unico scenario negativo adombrato dai contestatori che temono un impatto a saldo zero sull'occupazione (per ogni nuovo assunto al centro commerciale un posto di lavoro in meno nei negozi tradizionali, ndc), un inquinamento acustico, da gas di scarico e ambientale non adeguatamente previsto e il deprezzamento del valore degli immobili della zona.
24 novembre 2010
Sara Landi
Il Tirreno
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