I rendimenti che le Coop corrispondono ai propri soci prestatori non riescono a superare quello di un più sicuro BOT.Questo elemento pone dubbi sulla loro reale condizione economica
Il rendimento ridicolo dei libretti Coop, ormai palesemente scavalcato dai BOT, come abbiamo messo in evidenza altre volte sul blog non è sfuggito a Il Sole 24 Ore.
L'esiguità degli interessi corrisposti ai soci e la non concorrenzialità con un titolo conosciuto da tutti e certamente più garantito dei libretti, apre la via ad una semplice riflessione: perché le Coop non possono permettersi rendimenti più elevati?
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Con 119 cooperative di consumo, attenzione alla clientela e testimolial come Peter Falck (il tenente Colombo), il sistema Coop ha conquistato sette milioni di soci, creando la più grande impresa italiana di distribuzione e suscitando invidie e rancori fra i concorrenti. Ad alimentare le gelosie c'è in particolare il sistema di finanziamento delle Coop, con raccolta diretta presso 1,2 milioni di soci. Sul tema, invidie e finalità sociali a parte, alcune criticità ci sono. Perché se i libretti di prestito sociale non possono essere confusi con i depositi bancari e postali, che godono di garanzia pubblica, le Coop non sembrano sempre riconoscere un premio adeguato per il rischio più elevato.
26 novembre 2010
Il Sole 24 Ore
(R.Fi.)
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1 commento:
Coop Centro Italia 1,15 netto. Ultima asta bot c/o Unicredit 1,39
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