26 novembre 2010

FRA SALAMI, BUFALE E LIBRETTI SOCI AL BANCO DELLE COOP

I rendimenti che le Coop corrispondono ai propri soci prestatori non riescono a superare quello di un più sicuro BOT.

Questo elemento pone dubbi sulla loro reale condizione economica


Il rendimento ridicolo dei libretti Coop, ormai palesemente scavalcato dai BOT, come abbiamo messo in evidenza altre volte sul blog non è sfuggito a Il Sole 24 Ore.

L'esiguità degli interessi corrisposti ai soci e la non concorrenzialità con un titolo conosciuto da tutti e certamente più garantito dei libretti, apre la via ad una semplice riflessione: perché le Coop non possono permettersi rendimenti più elevati?

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Con 119 cooperative di consumo, attenzione alla clientela e testimolial come Peter Falck (il tenente Colombo), il sistema Coop ha conquistato sette milioni di soci, creando la più grande impresa italiana di distribuzione e suscitando invidie e rancori fra i concorrenti. Ad alimentare le gelosie c'è in particolare il sistema di finanziamento delle Coop, con raccolta diretta presso 1,2 milioni di soci. Sul tema, invidie e finalità sociali a parte, alcune criticità ci sono. Perché se i libretti di prestito sociale non possono essere confusi con i depositi bancari e postali, che godono di garanzia pubblica, le Coop non sembrano sempre riconoscere un premio adeguato per il rischio più elevato.

Coop spiega che il «tasso medio oscilla fra l'1,40% e l'1,60%» ma ci sono eccezioni. I libretti della Coop Adriatica rendono per esempio lo 0,60% (0,48% netto) per depositi fino a 15mila euro, 1,50% (1,20% netto) per le somme eccedenti. Una remunerazione forse adeguata per gestire la piccola liquidità di una famiglia, non gli investimenti anche a breve termine: i BoT a un anno, ben più sicuri, rendono l'1,553%.

26 novembre 2010

Il Sole 24 Ore

(R.Fi.)

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Coop Centro Italia 1,15 netto. Ultima asta bot c/o Unicredit 1,39