20 novembre 2010

ITALCARNI, PASSO AVANTI

Passo avanti nella vertenza Italcarni di Carpi: dopo 84 ore di sciopero raggiunta l'intesa su alcuni punti.

Salvati i posti di lavoro. Ma il problema del settore, dicono i sindacati, è il lavoro nero.



Importante passo avanti, dicono Cgil e Cisl, nella vertenza di Italcarni, la cooperativa di Carpi che a maggio aveva avviato la procedura di mobilità per 43 lavoratori e annunciato l'intenzione di appaltare due reparti.

Dopo innumerevoli incontri, e 84 ore di sciopero, si sono raggiunte alcune intese, in particolare che ci sarà un solo appalto, la macellazione sporca, con la garanzia che la ditta appaltatrice rispetterà contratti e relazioni sindacali.

Il personale, anche dopo varie uscite volontarie e incentivate, verrà ricollocato, e l'eventuale costituzione di una nuova impresa sarà nel segno della continuità. Riconfermato, poi il codice etico e la responsabilità sociale d'impresa, propria della cooperativa.

I sindacati, infine, sottolineano i problemi che vive il settore, per colpa del troppo lavoro nero e grigio – dicono Cgil e Cisl – e della mancata valorizzazione dei prodotti locali.

viaEmilianet.it


19 novembre 2010



1 commento:

Anonimo ha detto...

Italcarni, firmato l accordo
la Gazzetta di Modena — 20 novembre 2010 pagina 13 sezione: ECONOMIA

CARPI. E’ stato firmato il 9 novembre, ma è stato comunicato solo ieri, l’accordo sulla difficile vertenza Italcarni di Carpi. Un’intesa che i sindacati dichiarano innovativa, capace di garantire continuità produttiva e diritti dei lavoratori nelle attività appaltate. La vertenza ebbe il suo esordio il 10 maggio scorso quando la coop decise di aprire una procedura di mobilità per 43 lavoratori (su 140) e annunciò la volontà di terziarizzare due reparti (prosciutti e macello) in cui lavoravano 34 addetti. Numerose furono le iniziative di lotta, così come i confronti tra le parti. Finchè il 21 giugno si arrivò ad un primo verbale d’intesa con l’utilizzo della mobilità volontaria, l’utilizzo di ammortizzatori sociali e terziarizzazioni solo con un piano industriale condiviso. Ed è così che si è arrivati, dopo numerosi confronti, all’accordo del 9 novembre. «I punti qualificanti dell’accordo - dicono i sindacati - sono: le razionalizzazioni e ristrutturazioni dovranno convivere con la responsabilità sociale d’impresa e il codice etico, elementi che hanno sempre distinto l’Italcarni dagli altri macelli; a seguito delle uscite su base volontaria e incentivata di un buon numero di lavoratori, Italcarni intende appaltare il reparto macello sporco e si impegna a chiedere alla cooperativa appaltatrice, nei capitolati d’appalto, la corretta ed inderogabile applicazione del contratto nazionale di lavoro della cooperazione industriale, oltre all’agibilità sindacale dei lavoratori; il personale Italcarni, ora occupato nel reparto che sarà appaltato, sarà impiegato negli altri reparti con idonei periodi di formazione e riqualificazione; garanzia della continuità produttiva, e l’attuale assetto produttivo sarà portato nella eventuale costituzione di una nuova impresa; i nuovi assetti societari, le prospettive commerciali e imprenditoriali, così come la definizione del piano industriale saranno oggetto di periodico confronto con le organizzazioni sindacali». -
Felicia Buonomo