16 novembre 2010

SPUNTA L' IPOTESI NEW COMPANY PER ALCUNI NEGOZI UNICOOP FIRENZE

Campaini come Marchionne?
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Nel contratto integrativo in corso, Unicoop vorrebbe mettere i punti fermi col sindacato per realizzare una "nuova compagnia" che assorbirebbe alcuni negozi storici definiti non redditizi

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Il tutto nel silenzio complice dei sindacalisti che stanno partecipando alla trattativa



Oramai non si tratta più soltanto di voci. L' intenzione di Unicoop Firenze di creare una Nuova Società (NewCo.) non solo si palesa ad ogni incontro per il rinnovo dell' Integrativo Aziendale, ma sembra essere divenuto un elemento pregiudiziale per il proseguimento della contrattazione.

Quello che non trapela sono i dettagli dell' operazione che Unicoop intende portare a compimento.
Sappiamo solo che l' intenzione è di raggruppare una serie di piccoli negozi (si parla di 15-20) sotto una nuova insegna, della quale Unicoop sarà forse solo una partecipante (non si sa eventualmente in che percentuale e chi saranno i nuovi soci). Il criterio in base al quale è stata operata la scelta dei punti vendita sarebbe la loro "non redditività".

Insomma si vuol creare quella che in gergo si chiama una "Bad Company", cioè una compagnia che raccolga tutte le "criticità economiche" del gruppo.
Niente vieta di pensare, infatti, che nel nuovo progetto possano, adesso o in futuro, entrare a far parte anche IPER o SUPERmercati, qualora la loro redditività risultasse negativa o fosse comunque giudicata tale.

Sono invece sono chiari i motivi di questa operazione, sulla quale la direzione di Unicoop sta così tanto insistendo. Sono esattamente gli stessi che hanno spinto Marchionne a fare una scelta analoga.

Abbassare il costo del lavoro, per prima cosa.
I lavoratori che faranno parte della nuova società risponderanno infatti al solo CCNL (niente integrativo dunque) e l' orario sarà innalzato a 40 ore settimanali, con l'azzeramento dei livelli, dell' anzianità, ecc.

La scelta per chi già è impiegato presso i punti vendita coinvolti è quella di accettare le nuove condizioni contrattuali o di farsi trasferire, magari a qualche decina di chilometri di distanza.

Noi crediamo però che nel caso Unicoop ci siano alcune aggravanti.
Lo scopo mutualistico e sociale che ne è prerogativa, impedirebbe l' adozione di certe manovre riservandole ad imprese più votate al profitto a tutti i costi. Non è forse quello che Campaini professa?

Non è forse Unicoop, forte dei propri utili, in grado di sopportare deboli perdite di bilancio legate a piccoli ma "storici" punti vendita, dimenticando l' importante ruolo sociale che essi ancora oggi rappresentano?

C'è inoltre il timore, vista l' inesistenza di un trasparente piano di ristrutturazione e di rilancio, di una futura chiusura dei punti vendita in quota alla newco se questi non dovessero tornare ad essere produttivi.
Chiusura che non sarebbe più messa in atto da Unicoop, ma dalla Nuova Società, limitandone così gli effetti negativi sull'immagine di Unicoop Firenze.

Immaginiamo che per i colleghi che dovessero trovarsi nella nuova compagnia, come consolazione sia fatto omaggio del profetico libro di Turiddo Campaini, Un'altra vita è possibile. E' il caso di dire che mai titolo fu così azzeccato.

Altro aspetto preoccupantemente poco chiaro è il ruolo dei sindacati.
Soprattutto la CGIL, generalmente tenace oppositrice di manovre di questo tipo, pare tacere.
Non vorremmo che la triade Filcams/Uiltucs/Fisascat ci tenessero in serbo qualche sgradito scherzetto!

Pare che, in particolare, la Filcams del territorio fiorentino sia possibilista rispetto al progetto targato Unicoop.
Per adesso consigliamo a tutti i colleghi/e di tenere occhi e orecchi bene aperti, anche perchè Unicoop Firenze pare davvero avere una fretta diabolica e alquanto sospetta nel voler chiudere l' operazione!

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

CIAO. INTANTO COMPLIMENTI PER IL BLOG, DATE DAVVERO TANTE NOTIZIE INTESSANTI.
POI UNA DOMANDA, SAPETE QUALI SONO I NEGOZI DELLA NEW COMPANI?
PERCHè IO SONO DI CISANELLO E PARE CHE CI SIAMO DENTRO PURE NOI...

Lavoratori Unicoop ha detto...

Circola una lista, ma preferiamo non diffonderla al momento. Chiedete ai vostri rappresentanti Filcams che sanno molte più cose di quanto non dicano. Saluti

Dino ha detto...

Questa voce circola da un pezzo e ci vogliono convincere che è un affare ma non sarà così facile ve lo garantisco.
Dino.

Anonimo ha detto...

stavolta è la volta buona che lascio la tessera ..... se fanno una cosa del genere ..... che rabbia

R.

Anonimo ha detto...

La notizia circola da mesi. I vertici politici e sindacali, alle alte sfere, non oseranno mai contrastare l'azienda.
Basti pensare alle istanze che hanno dato soddisfazione ai dipendenti sono state partorite tutte da studi legali distanti dai sindacati. La vertenza dell'orario, si ricorda, fu vinta non certo tramite il legale UIL e per tale vicenda l'Ufficio Provinciale del Lavoro di Firenze comunicò a CGIL di non aver svolto il proprio ruolo sindacale: ovvero invocando il "comportamento antisindacale dell'azienda". Insomma, saremmo anche stufi di un ennesimo teatrino.
Tanto CFT oramai è entrata in Unicoop, e vogliamo provare ad indovinare a chi spetta la maggioranza delle tessere sindacali in CFT?...suvvia uno sforzino e ci arrivate tutti.

Anonimo ha detto...

Non sarebbe l'ora di cazziarne uno( o piu' di uno) per educarne cento ? A chi ha ancora la tessera del sindacato..ma cosa vi aspettate da un sindacato che fa i comodi dell'azienda ? azienda..perche' ormai parlare di cooperativa e come fare rivoltare i partigiani nella tomba
bona me..r..de