Nell'ipotesi venisse effettuato l'atto di restituzione a rischio ci sarebbero all'incirca 600 lavoratori
Si complicano nuovamente le cose per i dipendenti dei punti vendita ex Despar, acquisiti dal gruppo casertano della "2C Spa" degli imprenditori Rosario Caputo e Carlo Catone.
Questa mattina, presso l'Ufficio Provinciale del Lavoro di Salerno, si è infatti svolto l'incontro tra la curatela fallimentare ed i vertici dell'impresa casertana, durante il quale si è discusso dell'acquisizione dei 29 punti vendita ex Despar facenti ora capo alla "2C" dopo il fitto del ramo d'azienda firmato con l'allora patron Cavamarket Antonio Della Monica.
La convocazione del tavolo, fortemente invocato dalle sigle sindacali, fa seguito alla richiesta di restituzione dei market ex Despar presenti in Campania, inoltrata alcune settimane fa dalla curatela agli imprenditori casertani titolari della “2C”. Una disposizione aspramente osteggiata dai sindacati, seriamente preoccupati dall’involuzione della situazione lavorativa dei dipendenti coinvolti.
Le notizie emerse nel corso dell'incontro, però, non hanno fatto che peggiorare la posizione delle centinaia di dipendenti dei 29 punti vendita facenti parte del gruppo "2C". La curatela, secondo quanto hanno spiegato i sindacati al termine della riunione, vorrebbe nuovamente rilevare tutti e 29 i punti vendita compresi nell'accordo, e non solo 24, come era stato in un primo momento ventilato.
Nell'ipotesi venisse effettuato l'atto di restituzione, quindi, a rischio ci sarebbero all'incirca 600 lavoratori (i 400 già reinseriti, più i 200 che dovevano rientrare gradualmente), un numero ben più alto di quello inizialmente preventivato (si era parlato prima di 255, poi di 350 posti).
Nei giorni scorsi Franco Tavella ed Antonio De Michelo, rispettivamente segretario provinciale della Cgil e responsabile della Cisl, avevano preannunciato un presidio di protesta nel caso non fossero state prese in considerazione le esigenze delle diverse centinaia di dipendenti che tramite la “2C” erano tornati al lavoro.
Al momento, i sindacati hanno chiesto ed ottenuto di potersi incontrare nuovamente mercoledi prossimo, sempre presso l'Ufficio Provinciale del Lavoro. Un incontro per il quale le parti sociali hanno chiesto anche la partecipazione del giudice Russo, presidente della sezione Fallimentare del Tribunale di Salerno ed a capo del pool di giudici chiamati ad esprimersi sull'iter fallimentare della Holding D'Andrea Company.
Se la situazione per 24 dei 29 punti vendita si era già delineata, la novità di oggi riguarda quindi proprio quei 5 (uno dei quali a Salerno) che in un primo momento non sembravano coinvolti nel processo, e che ora ritornano prepotentemente in ballo. In questo caso, ad essere acquisite dalla curatela fallimentare sarebbero però solo le licenze, visto che i contratti di acquisto sono già in possesso della "2C Spa".
I punti vendita tornerebbero di nuovo nella disponibilità della curatela, che potrebbe indire, nell'arco di tempo di circa 2 mesi, una nuova asta per la loro acquisizione. Tutto però sarà più chiaro nell'incontro previsto tra una settimana.
26 marzo 2011
Giampiero Somma
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