15 marzo 2011

IL CONTRATTO COOP? LA BOCCA DELLA VERITA' PER LA FILCAMS

Dopo l'assemblea di ieri per Filcams si avvicina il momento della verità con il contratto delle Cooperative della grande distribuzione

Martini infili la mano nella Bocca della Verità



Si è svolto
ieri a milano l'attivo dei delegati Filcams, alla presenza della Camusso.
A quanto riportano le cronache, il fermento della base è palpabile e non potrebbe essere altrimenti, visto che il contratto del Terziario firmato da quelle che ormai non sono più organizzazioni sindacali, ma lobbies portatrici di interessi propri che poco hanno a che vedere con i lavoratori, non è stato firmato per adesso dalla Filcams-Cgil, ma i delegati fibrillano evidentemente memori della giravolta del 2009, quando Filcams firmò in un secondo momento esponendosi ai facili sberleffi e sghignazzi degli altri firmatari della prima ora.

Questo è il contratto peggiore degli ultimi anni e incorpora una serie di novità negative tali che in un sol colpo cancella decine di anni di conquiste. L'elemento cardine, anche se non è il solo, è certamente quello che punisce il lavoratore che si ammala più di due volte nel corso dell'anno, penalizzandolo sui primi 3 giorni di malattia fino ad arrivare al loro totale non pagamento.

Ci fa piacere che anche nella moderata Filcams del balbettante Martini siano incazzati, ma come detto, la diffidenza è obbligatoria verso questa organizzazione. La cartina di tornasole che ci mostrerà l'effettiva volontà di Filcams si chiama Contratto Nazionale della Distribuzione Cooperativa. E' il contratto gemello del Terziario e da sempre ne ricalca fedelmente normative e variazioni. A quel tavolo Filcams conta e non solo perché è senza dubbio il sindacato più rappresentativo, ma perché dall'altra parte del tavolo ci sono i loro fratelli delle Coop.

Si tratta quindi di vedere, al di là di ogni retorica, come si comporterà Filcams a questa prova. Per ora il silenzio è preoccupante. Ricordiamo inoltre che gli integrativi Coop in corso sono praticamente fermi in attesa del nazionale. Coop Estense e Filcams hanno ritenuto addirittura di firmare un accordo sospensivo, sul quale sono state espresse molte perplessità.

Se il calendario del rinnovo del CCNL Coop non ha subito modifiche, le parti si incontreranno il 21 marzo e di nuovo il 22 marzo. Un'ulteriore occasione di confronto negoziale é stata prevista per i giorni 28 e 29 marzo.

Ricordiamo per completezza di informazione che negli incontri precedenti di un mese fa le associazioni datoriali hanno manifestato la volontà di sottoporre ai sindacati, in occasione degli attuali incontri negoziali, una riformulazione delle previsioni contrattuali in materia di trattamento economico per i periodi di malattia sulla base di quanto sarà pattuito nel rinnovo del CCN Confcommercio.

Riportiamo il resoconto dell'attivo Filcams di ieri riprendendo le annotazioni di un bravo sindacalista, Ezio Casagranda, già segretario della Filcams del Trentino.

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ASSEMBLEA DELEGATI FILCAMS: «E ORA RIPRENDIAMOCI I DIRITTI»

Ferma, determinata e convinta è stata la volontà di lotta emersa dagli oltre 20 interventi di delegati e delegate che hanno preso la parola all’assemblea nazionale del commercio convocata per discutere sulle conseguenze che l’accordo separato del 26 febbraio. I delegati hanno rilavato la gravità dell’accordo che cancella diritti fondamentali come, la malattia, penalizza i giovani che vengono chiamati a pagare il prezzo degli aumenti salariali, colpisce le donne che vengono maggiormente penalizzate dalle modifiche sull’organizzazione degli orari e dalla cancellazione dei permessi per i nuovi assunti.

Per non parlare dei limiti imposti alla contrattazione aziendale la quale viene relegata alla sola deroga in peius del contratto nazionale mentre risultano fortemente limitata la possibilità di richiedere miglioramenti economici fissi e permanenti. Inaccettabili sono le scelte del nuovo contratto in materia di recepimento del collegato lavoro che ancora una volta penalizza i lavoratore nel momento dell’assunzione e cioè nella situazione di massima debolezza che è quella dell’assunzione.

Grave viene giudicata la possibilità concessa alle azienda di uscire dal sistema INPS in quanto non solo mette in discussione la solidarietà fra lavoratori e fra generazioni ma appare come un primo pesante colpo inferto alla previdenza pubblica in nome di una privatizzazione all’italiana fondata sugli enti bilaterali generando, fra l’altro, l’ennesimo conflitto di interessi dal punto di vista sindacale.

I delegati nei loro interventi hanno chiesto alla Filcams e alla Cgil non solo di mettere in campo iniziativa di lotta capaci di contrastare questa scelta corporativa di Fisascat e Uiltucs, ma di evitare il ripetersi di quanto avvenuto con il CCNL del 2008 e quindi evitare di andare a sottoscrivere, fra qualche mese, questo contratto che fa scempio dei dritti e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

Mobilitazione articolata, informazione capillare, coinvolgimento dei delegati e dei lavoratori nelle scelte della Filcams sono state le proposte avanzate dai delegati nei loro appassionati interventi.
Ripartire dai luoghi di lavoro, dalle condizioni dei lavoratori per costruire opposizione e definire obiettivi su cui chiamare alla lotta contro questo accordo nazionale che assesta un colpo definitivo ad ogni velleità di attività unitaria nella categoria in quanto le differenza emerse, dal collegato lavoro, alla malattia fino alla contrattazione aziendale appaiono sempre più differenze strategiche difficilmente superabili senza un nuovo protagonismo dei diretti interessati: i lavoratori.

La Cgil deve prendere atto di quanto fossero sbagliate le analisi di quanti – anche dentro la Cgil – sostenevano che il problema riguardava solo la FIOM.
Dopo la Fiom è arrivato l’accordo sperato dei pubblici dipendenti e della scuola ed ora quello del commercio, e quindi appare chiaro, anche ai ciechi, che Cisl e Uil hanno imboccato la strada corporativa svolendo un ruolo di supporto alle scelte padronali.

Per questo la proclamazione dello sciopero del 6 maggio, di solo 4 ore e senza una precisa presa di coscienza di questa nuova fase, appare debole e rischia non dare i risultati sperati.


14 marzo 2011

Ezio Casagranda


Filcams-Cgil del Trentino


2 commenti:

Anonimo ha detto...

certo che agli uffici dell'unicoop firenze e ci sono dei bei delegati cgil-cisl-uil...vaia vaia..... sembra che qualcuno e c'ha anche familiari che lavorano alla copppeeeeee....vaia vaia!!!!!e fanno anche i rivoluzionari....vaia vaia....stay tuned.

Anonimo ha detto...

.........perchè nei negozi no....delegati UIL in primis con famiglie pagate dalla coopppeee e fanno i rivoluzionari(finti).....e poi la CGIL sullo stesso piano,piena di finti rivoluzionari!!!!!!!