18 ottobre 2010

ECCO IL "PIANO ITALCARNI"



I sindacati si oppongono per il numero dei trasferimenti







CARPI.
Dopo l'accordo del 25 giugno scorso il confronto tra sindacati e direzione aziendale dell'Italcarni continua. Oggetto della trattativa sono le esternalizzazioni. L'azienda alza il tiro sui numeri dei lavoratori interessati a trasferimenti, ma i sindacati si oppongono.

Durante l'incontro in Provincia l'azienda ha presentato ai sindacati «uno stralcio - afferma Mario Gaetano Zoin, della Fai/Cisl - del suo piano industriale, premettendo che è ancora da definire. L'azienda ci ha posto alcune condizioni, ovvero dopo avere operato per il recupero delle spese di gestione ci chiede di potere operare sul piano organizzativo per conseguire un recupero sul costo del lavoro, ragionando in termini di flessibilità e di terziarizzazioni».

Sul tema della flessibilità la parte sindacale si dice d'accordo, a condizione però «che ciò rientri - prosegue Zoin - nelle norme previste dal contratto. Per le terziarizzazioni, invece, troviamo che il progetto aziendale si sia troppo esteso. Va bene procedere alle esternalizzazioni, ma senza ridurre la forza lavoro e rispettando criteri di massima legalità e l'applicazione integrale del contratto nazionale, oltre che di trasparenza e controllabilità. Non vogliamo che entrino così le cooperative spurie».

Prima dell'estate, infatti, si discuteva di esternalizzazioni relative al reparto del macello sporco che riguarderebbe una ventina di lavoratori e dei prosciutti per un totale di 45 lavoratori. Oggi invece l'azienda amplia l'orizzonte e pare voler esternalizzare una sessantina di lavoratori. «Noi abbiamo risposto - continua Zoin - che poichè con la mobilità volontaria arriveremo ad una ventina di adesioni (allo stato attuale hanno aderito solo una decina) svuotando un intero reparto, su quello siamo disponibili a ragionale, sugli altri no. Per il macello sporco, infatti, svuotato, sarà possibile ricorrere all'esternalizzazioni senza toccare i lavoratori, per gli altri no».

E visto che l'azienda aveva presentato ai sindacati una bozza di piano che partiva da questi presupposti, ora le toccherà "rifare i conti" e aggiornare le organizzazioni sindacali in un incontro previsto per la prossima settimana, sempre presso la sede provinciale.

16 ottobre 2010

Gazzetta di Modena


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