26 ottobre 2010

LA ASL CHIUDE LA COOP PER CARENZE IGIENICHE


E' accaduto al negozio Coop di Bassa, frazione di Cerreto Guidi, nell'empolese

Il responsabile dello spaccio aveva tentato di dissimulare i veri motivi dello stop al punto vendita affiggendo un cartello con la scritta “Chiuso per lavori di ristrutturazione”



CERRETO GUIDI. L’Asl ha disposto la chiusura della cooperativa di consumo di Cerreto Guidi e Vinci, con sede in via XXVI giugno a Bassa, a causa delle carenze igienico sanitarie riscontrate durante un controllo di routine degli ispettori dell’Azienda sanitaria. Lo spaccio alimentare potrà riaprire soltanto quando la situazione sarà sanata. Pochi giorni fa all’ingresso del negozio è stato affisso un cartello con la scritta “Chiuso per lavori di ristrutturazione”, che aveva colto di sorpresa sua i soci della cooperativa cerretese, sia i clienti abituali di Bassa, rimasti stupiti dal repentino verificarsi degli eventi.

«Facciamo la spesa alla cooperativa ogni mattina - spiega una signora - e non avevamo mai sentito dire niente di lavori in previsione. Mercoledì mattina le luci interne al negozio erano spente, abbiamo anche provato a bussare, poi abbiamo visto il foglio».

In realtà alla base della chiusura c’è l’ispezione dell’Asl, che ha rilevato carenze igienico sanitarie tanto gravi da determinare la chiusura del negozio fino a quando le stesse non saranno sanate. Al termine degli interventi infatti, sarà effettuato un nuovo sopralluogo e soltanto a quel punto potrà essere dato l’ok alla riapertura.

«Per chi ogni mattina fa affidamento sulla cooperativa per la spesa quotidiana - spiega un’altra signora - questi giorni di chiusura sono un vero problema. Inoltre è stata una cosa talmente improvvisa che ci ha impensierito non poco. Speriamo che tutto venga sistemato alla svelta».

I clienti dello spaccio di Bassa già lo scorso anno avevano temuto per le sorti del negozio di alimentari della frazione; poi, durante un’assemblea fu deciso di diminuire la varietà di scelta dei prodotti, ma di lasciare comunque aperta la rivendita del paese.

23 ottobre 2010

Sara Bruni

Il Tirreno

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