10 giugno 2011

CONSORZIO ETRURIA VERSO IL CONCORDATO PREVENTIVO

Non appena insediato, il presidente Sani presentò un bilancio 2009 trionfale, decisamente controcorrente, con oltre 500 milioni di fatturato (+ 9% rispetto all’ anno precedente) occupazione in aumento, neppure un’ ora di cassa integrazione. Oggi l’ indebitamento è arrivato a oltre 400 milioni di euro, e il Consorzio Etruria rischia il fallimento. Dunque non erano tutte rose e fiori.



Tremano i colossi del mattone in Toscana.

Oltre alla Btp di Calenzano che vende i cantieri alla società romana Impresa Spa, rischia il tracollo il Consorzio Etruria. Il gruppo di Montelupo Fiorentino, presieduto da Riccardo Sani, si appresta a chiedere un concordato preventivo.
Sono in ballo 800 posti di lavoro. La situazione sarà affrontata nei prossimi giorni con i sindacati e il 16 è previsto un incontro con l’ assessore regionale alle attività produttive Gianfranco Simoncini. Ma sarà l’ assemblea dei soci, fissata a Villa Salingrosso per sabato 18 giugno, a decretare il destino della grande azienda.

Bocche cucite a tutti i livelli sulla vicenda Consorzio Etruria. Il presidente Riccardo Sani è fuori sede, nessuno parla al posto suo. Ci vanno cauti anche i dipendenti che sono in ansia per i possibili sviluppi. No comment anche da parte del sindaco di Montelupo Fiorentino Rossana Mori, che dovrà giocare un ruolo istituzionale, pur essendo un dipendente in aspettativa dello stesso Consorzio. La splendida sede, in Villa Salingrosso a Sammontana, sembra custodire in silenzio l’ agitazione che scuote dirigenti, soci e dipendenti di una delle più importanti realtà dell’ edilizia italiana.


Il Consorzio Etruria fa parte della Lega delle Cooperative che meno di un anno fa (era il 31 luglio 2010) indicò all’ unanimità, al vertice dell’ impresa Riccardo Sani da 36 anni manager di Unicoop. Non appena insediato, il presidente presentò un bilancio 2009 trionfale, decisamente controcorrente, con oltre 500 milioni di fatturato (+ 9% rispetto all’ anno precedente) occupazione in aumento, neppure un’ ora di cassa integrazione. Oggi l’ indebitamento è arrivato a oltre 400 milioni di euro, e il Consorzio Etruria rischia il fallimento. Dunque non erano tutte rose e fiori.


La crisi ha fatto certamente la sua parte con centinaia di appartamenti rimasti invenduti, il calo delle commesse pubbliche, grandi lavori non riscossi, fornitori non pagati, qualcuno che ha presentato il conto con decreti ingiuntivi.
Intanto da qualche settimana un centinaio di lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria. Altri stanno facendo le ferie forzate. I sindacati hanno già preso visione del da farsi. Il 13 si terrà un incontro con l’ azienda, il 16 è in programma quello con l’ assessore regionale alle attività produttive Gianfranco Simoncini che ha già dichiarato l’ impegno per garantire la “continuità dell'attività produttiva, e al tempo stesso per salvaguardare l'occupazione".
La Fillea-Cgil chiede un piano di risanamento e di rilancio imprenditoriale in grado di guardare al futuro.

Si profila il ricorso ad un concordato preventivo per salvare il salvabile. E’ al vaglio anche l’ ipotesi della vendita di gioielli di famiglia come la Inso, la Coestra, e l’ Etruria Investimenti, aziende del gruppo che per fortuna non sarebbero coinvolte nel piano di risanamento annunciato dal presidente Riccardo Sani e che sarà presentato all’ Assemblea dei Soci sabato 18 giugno nell’ auditorium di Villa Salingrosso.


8 giugno 2011

Antenna 5


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