Dopo il referendum Mirafiori
L'associazione delle imprese metalmeccaniche: servirà a accelerare sul fronte della flessibilità
Roberto Santarelli, direttore generale di Federmeccanica
OK DAL MINISTRO - La proposta piace al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e al vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei mentre viene bocciata dal leader della Cisl Raffaele Bonanni. «Abbiamo un contratto nazionale che vale ancora due anni: nessuno metta il carro davanti ai buoi», dice Bonanni. Per Sacconi «è materia delle parti» ma il contratto aziendale «è equiordinato a quello nazionale che non sparisce». Sarebbe però, ha spiegato «cedevole» rispetto a quello aziendale. «Dove si produce, il contratto aziendale definisce meglio lo scambio fra le parti». Per Bombassei la proposta di Federmeccanica «è di buonsenso». «Lasciamo che lavorino perchè non c'è ancora un qualcosa di definito - aggiunge - Faranno le proposte e poi le condivideremo o meno. Siamo presenti ma lasciamo all'autonomia delle parti fare le loro proposte».
CRITICHE ALLA FIOM - «Valutazione concordemente positiva» - da parte di Federmeccanica - per l'esito del referendum di Mirafiori che, si legge in una nota del'associazione di Confindustria, «consente l'avvio dell'investimento nel sito, dopo quanto già convenuto per Pomigliano». Inoltre Federmeccanica ha espresso un giudizio molto duro sulla Fiom e sullo sciopero generale del settore proclamato per il 28 gennaio. «Evidenzia la lontananza dei vertici nazionali di quell'organizzazione dalla realtà economica del settore e delle imprese impegnate in una difficile sfida per recuperare produzione e occupazione fortissimamente falcidiate dalla crisi», commenta il consiglio direttivo dell'associazione. Critico con Confindustria il giudizio dell'ex presidente di Federmeccanica, Massimo Calearo. «Sulla Fiat», dice, «il vertice confindustriale ha voluto gestire, fallendo, una partita che spettava a chi da sempre si occupa di questa materia, come appunto Federmeccanica».
LANDINI: INACCETTABILE - La Fiom considera «inaccettabile» l'ipotesi avanzata oggi da Federmeccanica di modificare l'accordo interconfederale sul modello contrattuale per prevedere la possibile «l'alternatività» tra contratto aziendale e nazionale. «Mi chiedo - ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini - se un'azienda può scegliere di non applicare il contratto nazionale a cosa serva Federmeccanica. Per la Fiom questo è un modello inaccettabile, vuol dire che non ci sono più due livelli contrattuali, nazionale e aziendale (o territoriale) ma uno solo. «Stanno inseguendo la Fiat - ha concluso - ma così sbagliano, si fanno del male da soli».
19 gennaio 2011
Corriere della Sera.it
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