SANTARCANGELO - "Nella filiera della Coop l'appalto ed il subappalto vengono utilizzati per produrre profitto sulla pelle dei lavoratori. E' il caso della Coop Adriatica che utilizza le forniture della ditta Melograno di Santarcangelo che appalta la produzione della quarta gamma (verdura fresca imbustata e pronta per l'alimentazione) ad un'altra cooperativa, la Coop Work Group di Rimini che occupa circa 80 soci lavoratori cinesi, nella quale non viene applicato il contratto nazionale di lavoro".
Questa la denuncia della Cgil-alimentare dell'Emilia Romagna che - in una nota a firma del segretario regionale Flai, Ivano Gualerzi, e del segretario regionale generale Antonio Mattioli - afferma: "Queste lavoratrici percepiscono 4,5 euro l'ora ed a loro viene applicato un contratto "pirata" siglato da sindacati autonomi e l'Unci, associazione di cooperative costituita appositamente per derogare le norme contrattuali; questo contratto e' gia' stato giudicato dalla magistratura lesivo della dignita' del lavoratore.
A questo punto - sottolinea la Cgil - e' inderogabile ed urgente un incontro con le centrali cooperative e la Regione Emilia Romagna per individuare soluzioni e norme atte ad impedire il radicamento nei nostri territori di sfruttamento, illegalita' e competizione fondata sulla dequalificazione del lavoro e del prodotto".
10 gennaio 1011
3 commenti:
Riporto il comunicato:
Coop non deroga sul rispetto dei diritti dei lavoratori: la situazione oggetto della nota stampa della CGIL dell'Emilia Romagna è stata segnalata a Coop Italia nei mesi scorsi e Coop si è immediatamente attivata con il... fornitore per trovare una soluzione che non interrompesse immediatamente la fornitura, per evitare gravi ripercussioni occupazionali sulla stessa società.
Proprio prima di Natale il fornitore ha dato a Coop Italia la garanzia della applicazione del contratto nazionale di lavoro dal 1°gennaio 2011.
Il comunicato della Cgil dell'Emilia Romagna ci sorprende, dal momento che la situazione è stata seguita e risolta di comune intesa.
Ribadiamo che per Coop il rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori è un vincolo inderogabile, al quale subordiniamo sempre il rapporto con i fornitori di prodotto a marchio.
Riporto il buon senso logico:
E' LA DITTA COMMITTENTE che sceglie la coop sociale a cui appaltare, quindi ha tutti gli elementi per controllare e valutare se i diritti siano applicati, sennò l'immagine etica e patinata della Coop va a farsi friggere.
Guarda caso che la Coop Adriatica solo ora, a "buoi scappati", chiude la stalla dicendo che si stava attivando. Balle. E nessuno è cretino. Finché il gioco funziona tutti stanno zitti, contando su varie complicità e sulla paura dei lavoratori delle Coop sociali che hanno l'appalto, quasi tutti immigrati, quindi ricattabilissimi.
Fanno sempre così... Ci provano! Se gli va bene che nessuno dice niente ok, atrimenti fanno i finti tonti e si attivano subito per risolvere il problema... Ma poi stiamo a parlare di diritti dei lavoratori? Basta guardare come le varie coop trattano il proprio personale, demansionando i dipendenti, facendo contratti part-time e poi pagando il resto in straordinari, andando avanti con contratti a t.d. per anni.... Di che ci si meraviglia?
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