04 gennaio 2011

LA COOP DI COMPIOBBI RESTERA' COM'E' ADESSO









I negozi Coop di Compiobbi e Fiesole


Il negozio di Coop di Compiobbi non sarà ampliato così come era previsto dal piano urbanistico 2009 e promesso da Unicoop.

Il sindaco, dopo un incontro con Unicoop Firenze in novembre, aggiunge che sia per il punto vendita del suo paese che per quello di Fiesole, entrambi inclusi in una lista di 17 negozi che dovrebbero passare ad una NewCo, «i dati non incoraggianti delle due strutture sono indicatori di difficoltà che la società cercherà di risolvere razionalizzando alcune situazioni».

Nessuna rassicurazione riguardo al personale.

A COMPIOBBI e a Fiesole si potrà continuare a fare la spesa nei supermercati Copp, ma il promesso ampliamento resta un miraggio. «Non si prevedono chiusure - ha detto il sindaco Incatasciato durante l'ultimo consiglio comunale - i dati non incoraggianti delle due strutture sono indicatori di difficoltà che la società cercherà di risolvere razionalizzando alcune situazioni, ma smentisce categoricamente la previsione di una chiusura del punto vendita di Compiobbi e tantomeno quello di Fiesole».

A CHIEDERE spiegazioni in merito al futuro dei due supermercati è stato il gruppo consiliare "Cittadini per Fiesole", allarmato da alcuni articoli usciti sulla stampa, dove invece si affermava che la società Unicoop aveva intenzione di chiudere i due centri In-Coop del territorio comunale. La notizia aveva sollevato una certa apprensione fra la popolazione locale, già duramente penalizzata dalla progressiva chiusura di alcuni negozi e che attualmente, specie per gli anziani e per tutti coloro che non posseggono l'auto, rende davvero difficile fare la spesa. La situazione è considerata particolarmente critica nella valle dell'Arno. Una risposta avrebbe dovuto arrivare a breve con il progetto di riqualificazione dell'area di piazza Mazzini, a Compiobbi, recepito nel 2009 dal Piano Urbanistico comunale. La variante ridisegna infatti l'area principale del paese, grazie al recupero di spazi dismessi sia con la creazione di nuovi appartamenti sia di nuovi negozi. Cuore dell'operazione avrebbe però dovuto essere proprio Coop, che aveva promesso un sostanziale ampliamento del supermercato di piazza Mazzini.

«ALL'INCONTRO avuto con la dirigenza a metà novembre ci sono state date delle assicurazioni sulle dismissioni ma purtroppo ci è stato anche comunicato che l'auspicato ampliamento del punto vendita di Compiobbi sarà molto ridotto rispetto a quanto previsto nel Piano Urbanistico del 2009 - ha proseguito Incatasciato - Noi comunque rendere migliore l'area di piazza Mazzini e attuare lo stesso il prima possibile il Piano di Recupero dell'intero isolato, che non riguarda solo la Coop ma anche altri negozi e il recupero residenziale delle volumetrie dismesse dalla ex azienda CGT. Questo progetto rappresenta un'importante opportunità per l'intera frazione e per la valle, e lo porteremo avanti anche senza la Coop».

4 gennaio 2010

Daniela Giovannetti

La Nazione


3 commenti:

UniPoc ha detto...

Il titolo dell'articolo appare ambiguo. "La coop resterà com'è adesso" sembra fugare dubbi (direi certezze ormai) sul progetto della Nuova società che assorbirebbe i negozi come quelli citati nell'articolo. In realtà leggendo la giornalista de 'La Nazione' riporta rassicurazioni date al sindaco di Fiesole che i 2 negozi nel suo territorio (l'altro è Caldine, fuori questione) non chiuderanno. Vengono citati alcuni giornali che avrebbero riportato la notizia della chiusura. Ma quali sono? Io non ho letto nulla. Per quanto mi risulta nessuno ha parlato di chiusura, ma di una nuova società, argomento che la giornalista evita accuratamente ed cos' facendo implicitamente confermandola. Tra l'altro la frase: Unicoop "cercherà di risolvere razionalizzando alcune situazioni", la dice lunga e giustamente, come fa notare il blog, l'argomento del personale Coop non è nemmeno sfiorato. Il tutto avvalora definitivamente il pericoloso destino dei due negozi.
L'impressione è che 'La Nazione' abbia cercato, senza distorcere (a parte il titolo fuorviante) di "far pace" con Unicoop dopo l'articolo bomba di Morviducci di qualche settimana fa, dove senza mezzi giri si parlava apertamente di "bad company" Coop.

Anonimo ha detto...

il futuro e roma i piccoli negozi saranno ristrutturati eliminando i servizi in perdita all interno degli incoop e ristruturando gli ipercoop sul nuovo modello carrefur simply gia sperimentato in francia

Anonimo ha detto...

Concordo con il precedente commento. Chi lavora in Coop sa che questi signori non si inventano nulla, ma vanno su modelli già esistenti. Insomma, sono in ritardo sulle "novità" e si arrabattano copiando. Questo ci porterebbe ad una ovvia cesura sui loro lauti stipendi, ma sorvoliamo.

Il modello di Simply market SMA, catena Auchan, sembrerebbe attagliarsi alla tipologia dei negozi presi in esame da Unicoop per l'operzione New Company.

"Simply Market Sma (originariamente solo Simply Market) nasce nel 2005 come nuovo format del gruppo per sviluppare una nuova tipologia di market a metà strada tra il supermercato ed il discount. Nel 2008 viene presa la decisione di rinominare entro il 2011 tutti i supermercati d'Italia Simply Sma (Sma rimane a fare da "marchio ombrello"). Il format è adottato dal gruppo Auchan anche in Francia, Spagna e Polonia."
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Supermercati_Sma

Insomma sono una via di mezzo tra il tradizionale supermercato e il discount.