Le coop rosse disertano, per la prima volta, i dibattiti della festa de l’Unità di Bologna
Il motivo - ufficialmente - è legato al momento politico ed economico particolarmente «confuso». Ma non è escluso che ci sia una sorta di «piccolo avvertimento» al Pd che, sotto le Due Torri, sta vivendo un’estate a dir poco movimentata.
SETTIMANE “ROVENTI”: I FATTI Il 2 agosto scorso, durante il corteo per la strage alla stazione, il colloquio “intercettato” dalle telecamere tra il segretario bolognese, Raffaele Donini, e il leader Pierluigi Bersani. Una discussione “riservata”, ma fatta in luogo pubblico, in cui l’esponente locale riportava i dubbi di Pierluigi Stefanini (numero uno di Unipol, la “cassaforte” cooperativa) su Maurizio Cevenini, il più popolare tra i possibili candidati a sindaco per il 2011, descrivendo come «datato» Luciano Sita, ex assessore e cooperatore di grande esperienza. Nonostante si sia ritirato dalla corsa, Sita è ancora molto apprezzato nel mondo cooperativo. E può essere che le parole di Donini non siano piaciute.
A questo, hanno fatto seguito 10 giorni di polemiche sulla possibilità di aprire un dialogo con Giorgio Guazzaloca, l’ex sindaco in quota Udc che nel ‘99 strappò la città alla sinistra. Un’ipotesi che ha fatto fibrillare gli alleati come Idv e Sel, fino alla marcia indietro con cui Donini ha certificato «l’innaturalità» di un rapporto con chi chiede di rinnegare gli ultimi anni di amministrazione. Un “botta e risposta” sui giornali che può aver pesato sulla decisione di Legacoop. L’associazione, ieri, non ha voluto alimentare le polemiche. Ma l’altro ieri il direttore Ethel Frasinetti, al Corriere di Bologna , aveva detto: «Abbiamo scelto di non partecipare perché quest’anno preferiamo ascoltare. Non è una decisione casuale, questo è un momento particolare, a livello nazionale e locale. Il nostro percorso di autonomia ci porterà a dialogare con tutte le forze politiche, ma questo non significa che mancheremo di presentare, in settembre, le nostre idee per la città».
Al Pd si cerca di sdrammatizzare: «Se qualcuno resta in ascolto, significa che pensa che tu abbia qualcosa da dire, è un segnale di attenzione - osserva Luca Rizzo Nervo, coordinatore della segreteria di via Rivani -. Non pensiamo certo che l’interlocuzione con Legacoop si esaurisca in un dibattito alla Festa». Si fa poi notare come sul palco si alternino forze che non possono certo essere accusate di collateralismo con la sinistra: al dibattito “disertato” da Gianpiero Calzolari, numero uno della Legacoop, non mancheranno invece Maurizio Marchesini (Unindustria), e Loretta Ghelfi (Cna).
GHEDINI (PD) TRA DUE MONDI Anche Rita Ghedini, dirigente cooperativa e senatrice Pd, slega la decisione dalle ultime polemiche. «Il dialogo con parti così importanti dello scenario economico non può essere ridotto alla benedizione o alla maledizione di un candidato - osserva -. Le coop hanno una base associativa diffusa che le rende un importante termometro sociale che sente di essere in un momento di turbolenza politica». Solo un rinvio, insomma: «Sono sicura - chiude - che le coop interverranno quando avranno più chiara la direzione da intraprendere per la città».
19 agosto 2010
Andrea Bonzi
L'Unità
Vedi anche: Coop, attrazione fatale per la Lega
Il motivo - ufficialmente - è legato al momento politico ed economico particolarmente «confuso». Ma non è escluso che ci sia una sorta di «piccolo avvertimento» al Pd che, sotto le Due Torri, sta vivendo un’estate a dir poco movimentata.
SETTIMANE “ROVENTI”: I FATTI Il 2 agosto scorso, durante il corteo per la strage alla stazione, il colloquio “intercettato” dalle telecamere tra il segretario bolognese, Raffaele Donini, e il leader Pierluigi Bersani. Una discussione “riservata”, ma fatta in luogo pubblico, in cui l’esponente locale riportava i dubbi di Pierluigi Stefanini (numero uno di Unipol, la “cassaforte” cooperativa) su Maurizio Cevenini, il più popolare tra i possibili candidati a sindaco per il 2011, descrivendo come «datato» Luciano Sita, ex assessore e cooperatore di grande esperienza. Nonostante si sia ritirato dalla corsa, Sita è ancora molto apprezzato nel mondo cooperativo. E può essere che le parole di Donini non siano piaciute.
A questo, hanno fatto seguito 10 giorni di polemiche sulla possibilità di aprire un dialogo con Giorgio Guazzaloca, l’ex sindaco in quota Udc che nel ‘99 strappò la città alla sinistra. Un’ipotesi che ha fatto fibrillare gli alleati come Idv e Sel, fino alla marcia indietro con cui Donini ha certificato «l’innaturalità» di un rapporto con chi chiede di rinnegare gli ultimi anni di amministrazione. Un “botta e risposta” sui giornali che può aver pesato sulla decisione di Legacoop. L’associazione, ieri, non ha voluto alimentare le polemiche. Ma l’altro ieri il direttore Ethel Frasinetti, al Corriere di Bologna , aveva detto: «Abbiamo scelto di non partecipare perché quest’anno preferiamo ascoltare. Non è una decisione casuale, questo è un momento particolare, a livello nazionale e locale. Il nostro percorso di autonomia ci porterà a dialogare con tutte le forze politiche, ma questo non significa che mancheremo di presentare, in settembre, le nostre idee per la città».
Al Pd si cerca di sdrammatizzare: «Se qualcuno resta in ascolto, significa che pensa che tu abbia qualcosa da dire, è un segnale di attenzione - osserva Luca Rizzo Nervo, coordinatore della segreteria di via Rivani -. Non pensiamo certo che l’interlocuzione con Legacoop si esaurisca in un dibattito alla Festa». Si fa poi notare come sul palco si alternino forze che non possono certo essere accusate di collateralismo con la sinistra: al dibattito “disertato” da Gianpiero Calzolari, numero uno della Legacoop, non mancheranno invece Maurizio Marchesini (Unindustria), e Loretta Ghelfi (Cna).
GHEDINI (PD) TRA DUE MONDI Anche Rita Ghedini, dirigente cooperativa e senatrice Pd, slega la decisione dalle ultime polemiche. «Il dialogo con parti così importanti dello scenario economico non può essere ridotto alla benedizione o alla maledizione di un candidato - osserva -. Le coop hanno una base associativa diffusa che le rende un importante termometro sociale che sente di essere in un momento di turbolenza politica». Solo un rinvio, insomma: «Sono sicura - chiude - che le coop interverranno quando avranno più chiara la direzione da intraprendere per la città».
19 agosto 2010
Andrea Bonzi
L'Unità
Vedi anche: Coop, attrazione fatale per la Lega
1 commento:
C'è un'autostrada tra le Coop e il Pd - PRIMO PIANO - Italiaoggi
24 agosto 2010
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