Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcuni passaggi dalla presentazione del libro di Mario Frau, La Coop non sei tu.
E' un libro importante quello di Frau. Un testo denso che si snoda attraverso le sue esperienze di ex manager di Novacoop, ma che raccoglie anche tante altre vicende, mettendo il dito nella solita piaga di sempre: l'immagine patinata e buonista delle Coop e la realtà che vive chi vi lavora, assai meno solidale ed etica.
Frau comincia a lavorare in Coop nel 1984 e fa rapidamente una brillante carriera. Le responsabilità non lo spaventano e le soddisfazioni professionali non mancano. Nel volgere di pochi anni arriva alla presidenza della Promogeco srl ed a rivestire il ruolo di direttore alla programmazione e sviluppo di Novacoop. In questo ruolo cura la promozione dei più grandi centri commerciali, ipermercati e supermercati coop in piemonte. Il fatturato durante gli anni della sua gestione passa da 300 milioni ad 1 miliardo di euro. Gli ipermercati passano da 1 a 10.
.
Sembrerebbe andare tutto per il meglio per il brillante manager di Novacoop. Invece qualcosa si spezza. Operazioni immobiliari di carattere chiaramente speculativo, sodalizi con immobiliaristi di pochi scrupoli preannunciano una catastrofe che non tarderà ad abbattersi sui protagonisti.
Qui inizia lo scaricabarile delle responsabilità e la ricerca di un capro espiatorio individuato proprio in Frau che rassegnerà le dimissioni nel 2006.
La sua vicenda lavorativa e il tentativo di scalata di Unipol alla BNL con il corollario di furbetti e furboni, fanno riflettere l'autore che vede chiaramente quella che lui stesso definisce una mutazione genetica subita dalle Coop nel corso degli anni. Nasce da questo nucleo l'idea del libro: portare alla luce le contraddizioni, le trasformazioni e le degenerazioni subite dal movimento cooperativo, con l'auspicio di poter provare a correggerne la rotta.
.
E qui Frau di
.
[...] Dove sta quindi il segreto del successo delle coop? La spiegazione è molto semplice. Esse, per potersi librare alte nel cielo, sono costrette a liberarsi di ciò che viene ritenuto un pesante “vincolo” ( la finalità mutualistica) che ne impedisce e ne limita fortemente il volo ( lo sviluppo e la crescita) sacrificando i valori fondanti e il proprio D.N.A. ossia lo scambio mutualistico in favore dei propri soci, per sposare tout court la logica del mercato capitalistico e del profitto, senza tuttavia rinunciare ai vantaggi legislativi e fiscali propri ed esclusivi delle cooperative. [...]
.
A questo punto l'autore si chiede a cosa è dovuta la forza economica delle Coop e la capacità di occupare grandi spazi nel paese. Individua quelli che chiama i 5 pilastri:
.
[...]
1) Regole interne che le rendono blindate contro qualsiasi ipotesi di scalata da parte dei soci non caratterizzati politicamente o di orientamento politico diverso rispetto alla nomenclatura;
.2) Il collateralismo politico e i rapporti privilegiati con le amministrazioni di sinistra che si traducono in corsie privilegiate nell'ottenere le autorizzazioni ai piani di sviluppo e nel garantire situazioni di monopolio impedendo alle imprese concorrenti della G.D.O di potersi insediare nel territori controllati dalle "amministrazioni amiche";
.
3) Il volano della raccolta del cosiddetto prestito sociale che consente loro di autofinanziarsi a condizioni più favorevoli rispetto ai concorrenti;
.
4) Le agevolazioni fiscali che costituiscono anch'esse un vantaggio competitivo e una distorsione della concorrenza;
.
5) La facilità con cui possono fare proselitismo stante la eccessiva esiguità della quota di capitale sociale (del tutto simbolica) da versare per diventare soci. [...]
.
-->A questo punto l'autore si chiede a cosa è dovuta la forza economica delle Coop e la capacità di occupare grandi spazi nel paese. Individua quelli che chiama i 5 pilastri:
.
[...]
1) Regole interne che le rendono blindate contro qualsiasi ipotesi di scalata da parte dei soci non caratterizzati politicamente o di orientamento politico diverso rispetto alla nomenclatura;
.2) Il collateralismo politico e i rapporti privilegiati con le amministrazioni di sinistra che si traducono in corsie privilegiate nell'ottenere le autorizzazioni ai piani di sviluppo e nel garantire situazioni di monopolio impedendo alle imprese concorrenti della G.D.O di potersi insediare nel territori controllati dalle "amministrazioni amiche";
.
3) Il volano della raccolta del cosiddetto prestito sociale che consente loro di autofinanziarsi a condizioni più favorevoli rispetto ai concorrenti;
.
4) Le agevolazioni fiscali che costituiscono anch'esse un vantaggio competitivo e una distorsione della concorrenza;
.
5) La facilità con cui possono fare proselitismo stante la eccessiva esiguità della quota di capitale sociale (del tutto simbolica) da versare per diventare soci. [...]
.
Non risparmia critiche a quella che è in quasi tutte le coop una vera e propria gerontocrazia, si legga il capitolo "Una casta di intoccabili". Nello stesso capitolo si parla anche dei bonus dei manager Coop:
.
--> .
[...] Parliamo dei sostanziosi bonus che i Presidenti delle grandi coop si sono auto attribuiti quale indennità di uscita dalla cooperativa per sopraggiunti limiti pensionistici.
Fabrizio Gillone,nonostante avesse ormai raggiunto la soglia dei sessantotto anni, come condizione per andarsene in pensione si fece deliberare un bonus di circa ottocento mila euro, cosa di per se molto discutibile sotto il profilo dei valori etici di Coop, ma in realtà in pensione non ci andò perché assunse la carica di Vice Presidente di Aurora Assicurazioni, cosi come Bruno Cordazzo, Presidente di Coop Liguria, assunse la carica si Presidente di Sviluppo Discount e Turiddu Campaini, Presidente di Unicoop Firenze, si fece nominare, dopo aver adottato il sistema di governance duale, Presidente del Consiglio di Sorveglianza della cooperativa stessa mettendo un suo fedelissimo alla testa del Consiglio de Gestione della cooperativa.
Questi episodi dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che i Presidenti delle coop sono una casta di intoccabili e rimangono ai vertici dell’organizzazione vita natural durante,godendo di prebende di ogni tipo sotto forma di bonus, benefit, di gettoni di presenza e di indennità varie per partecipare ai vari organismi del sistema coop e del movimento cooperativo. [...]
.
La presentazione del libro continua con altri interessanti capitoli, i cui titoli sono di una chiarezza didascalica:- Le Coop sono diventate delle banche
- La indivisibilità degli utili: una foglia di fico
- Etica cooperativa e fiscalità
- La democrazia cooperativa
- I controlli sulle Coop: controllati e controllori
.Vedi la presentazione integrale del libro
.
Ma nel libro Frau si occupa anche di vicende legate a chi in Coop ci lavora. A questo proposito non poteva mancare un capitolo in cui l'autore ricostruisce la vertenza di alcuni lavoratori dei magazzini Unicoop Firenze di Scandicci ormai passata alle cronache con la locuzione "ladri di merende". Eccone uno stralcio:
.
[...] A seguito delle indagini della Procura il P.M. Giuseppina Mione propose l'archiviazione delle denuncia presentata da Unicoop in quanto non aveva riconosciuto nel comportamento dei lavoratori "un disegno criminoso volto a trarre profitto dalla merce rubata, posto che era una prassi consolidata in tutto il magazzino prelevare e consumare la merce non destinata alla vendita, che era a disposizione di tutti".
Ma i vertici di Unicoop si opposero alla richiesta di archiviazione, ritenendo il comportamento "dei ladri di merendine" criminoso e lesivo dei propri diritti patrimoniali. In pratica quei 24 lavoratori erano dei criminali da colpire a tutti i costi. [...]
.
[...] A seguito delle indagini della Procura il P.M. Giuseppina Mione propose l'archiviazione delle denuncia presentata da Unicoop in quanto non aveva riconosciuto nel comportamento dei lavoratori "un disegno criminoso volto a trarre profitto dalla merce rubata, posto che era una prassi consolidata in tutto il magazzino prelevare e consumare la merce non destinata alla vendita, che era a disposizione di tutti".
Ma i vertici di Unicoop si opposero alla richiesta di archiviazione, ritenendo il comportamento "dei ladri di merendine" criminoso e lesivo dei propri diritti patrimoniali. In pratica quei 24 lavoratori erano dei criminali da colpire a tutti i costi. [...]
13 commenti:
NON SOLO CHIUNQUE LAVORA IN COOP, MA ANCHE CHIUNQUE NE SIA SOCIO, DOVREBBE LEGGERE QUESTO TESTO E TRARNE LE EVIDENTI CONCLUSIONI CHE SONO RIASSUMIBILI NELLA DEPLOREVOLE DEFORMAZIONE CHE HANNO ASSUNTO I VALORI FONDATIVI NELLE MANI DI GERONTO-PRESIDENTI, I QUALI HANNO MAN MANO SMARRITO SCRUPOLI DI OGNI TIPO IN FAVORE DEL PROFITTO AD OGNI COSTO.
PROFITTO CHE SIGNIFICA IL "LORO PROFITTO" E NON IL BENESSERE COMUNE DEL DIPENDENTE E DEL SOCIO.
COMPRATELO E FATEVI UNA OPINIONE PIU' AMPIA, CHE VADA OLTRE A QUELLO CHE LA PUBBLICITA' VI INDUCE AD AVERE E VI SERVA ALLA FORMAZIONE DI UNO SGUARDO PIU' CRITICO ED AUTONOMO NEI CONFRONTI DI TUTTO QUELLO CHE LA SOCIETA' CI VUOLE IMPORRE.
Sarebbe bello che anche in Coop Centro Italia venissero fuori verità e misfatti di manager autoreferenziali.
In effetti il libro parla anche della coop centro italia e dello scandalo fondi neri
L'autore
ORRORI ED ERRORI
Il libro di Frau mi fa pensare a quei libri dei dissidenti sovietici, che facevano tanta fatica a circolare in occidente negli anni 70, osteggiati dai forti partiti comunisti italiano, francese, spagnolo, ecc. a dispetto della verità.
La similitudine, ovviamente con le dovute enormi differenze, mi è venuta alla mente ricordando una frase dello scrittore polacco Gustav Herling, prigioniero nei gulag staliniani e in seguito autore del bellissimo e importante "Un mondo a parte".
Herling, dopo l'uscita del suo libro e le difficoltà che incontrò, capì che era determinante che sui gulag circolassero le testimonianza dei sovietici stessi e non solo di uno straniero come lui. Fu profetico.
In seguito Solgenitsin aprì il varco con "Arcipelago Gulag" e poi forse il libro di testimonianze più significativo: "I racconti di Kolyma" di Varlam Salamov.
Come con Herling capiamo che per denunciare quell'ORRORE erano decisive la testimonianze degli stessi russi, capiamo con Frau che per denunciare QUEGLI ERRORI che hanno "tradito" lo spirito delle Coop fino alla loro "mutazione genetica", non basta certo il libro pur degno d'interesse dello "straniero" (e concorrente) Bernardo Caprotti, ma si doveva levare una voce alta di dissenso da qualcuno che proviene dal NOSTRO mondo.
Con Frau questo muro di silenzio si può incrinare. Speriamo che l'esempio sia seguito da epigoni e più che altro serva ad aprire gli occhi a tante persone che hanno quasi un culto cieco e pagano della Coop.
I migliori auguri a Mario Frau ed al suo libro.
RANK
UN SUGGERIMENTO ALL' AUTORE:
PERCHE' NON INVIARNE UNA COPIA ANCHE ALLA ENTUSIASTA TESTIMONIAL LUCIANINA LITIZZETTO, CHE SE NON VADO ERRATO, E' PER L'APPUNTO PIEMONTESE ????
FORSE LA PROSSIMA BATTUTA SUI CONFLITTI D'INTERESSE DI BERLUSCONI LE RIMARRA' UN PO' INDIGESTA !
E della storia della cessione dei super campani di unicooptirreno? l'intera operazione secondo i giudici e' stato un atto fraudolento,ad oggi lavoratori licenziati ,ricorsi vinti ,immobilmare e cavamarket fallite!i lavoratori stremati e mobbizzati ,ed i dirigenti?ancora al loro posto ,se la godono!perche' non pagano i loro errori?
Buonasera,
conosco di persona tutta la dirigenza Novacoop ....ha ragione il signor Frau con il suo libro........tutto vero.
Saluti
ho comprato il libro e lo sto leggendo;apprezzo molto il coraggio di chi la scritto .
Ho lavorato per una cooperativa ed era tutto il contrario di quello che doveva essere sulla carta. In teoria un posto migliore degli altri dove lavorare con stipendi migliori per i soci lavoratori. In realtà una fregatura su tutta la linea.Proprio come la Coop. Che tristezza!
NON RIESCO A TROVARE IL LIBRO....MI RIPETONO IN CONTINUAZIONE CHE DOVREBBE USCIRE A BREVE.....NON E' CHE SONO RIUSCITI A LIMITARE LA CIRCOLAZIONE??????
Buonasera...io sono un artigiano ed il libro non so se avrò mai tempo di leggerlo...quello che so è che io ho svolto per anni del lavoro per un azienda e improvvisamente codesta lo ha girato (probabilmente a dei costi minori)ad una cooperativa sociale. Mi stò chiedendo se questa non sia concorrenza sleale visto che per quel poco che so mi risulta che le coop sociali non paghino le tasse come un azienda normale ma in forma minore e di conseguenza possano esercitare con dei prezzi orari più competitivi.E' giusto aiutare il prossimo soprattutto chi non stà bene,però attenzione.Egoista?No è solo un mio punto di vista e questa cosa mi ha lasciato molto perplesso e deluso visto che la vivo come un ingiustizia sociale..appunto.Buonasera e grazie.
Buongiorno tutti i lavoratori/ci sono stanchi delle ingiustizie interne delle Coop. Soprattutto favoritismi chiari ad alcuni/ne del rapporto tra capo settori e lavoratori/ci. Vere e proprie ingiustizie con il Sindacato cosiddetto dei lavoratori/ci fantasma sapendo il tutto senza mai prendendo posizioni chiare. Vedi anche il contratto già scaduto da molto tempo. Parlate con i lavoratori/ci e ne sentirete delle belle! Le assicurazioni Unipol, Aurora, Linear ecc? Gli intrecci, i favoritismi, i guadagni degli alti dirigenti con grandi profitti ne parliamo?? La Gente osserva e se alle votazioni il PD e coalizioni incorporate (anche col vecchio PCI che dentro da fantasma esiste ancora), i dirigenti di quei partiti non si meravigliano che non hanno mai sufficienti voti! O cambiate e state veramente con la Gente....ho andrà come sempre. Parola di un semplice e modesta persona normale, simpatizzante al PD. Cambiate affinché non sia troppo tardi!!!
Posta un commento