25 agosto 2010

MAGAZZINO CONAD MONTOPOLI: "GARANZIE AI LAVORATORI"

Ultime sulla vicenda Conad Montopoli.
Una patata bollente che nessuno vuole.
La CFT, già detentrice dell'appalto prima della discussa gestione di Alma Group, passa l'appalto ad una subordinata


Su questa vicenda il sindacato tutto deve rispondere. Come è possibile che 270 lavoratori (ma non erano 280? Vabbé, son extracomunitari... 10 più 10 meno.. si saranno persi per strada) dopo un palleggio di mesi e polemiche senza fine tra Cgil e Cisl, finiscano prima nell'orbita della CFT (come se questa fosse la paladina dei diritti) e poi neanche questa se li prenda, subappaltando i moderni schiavi ad una subordinata, la misteriosa CLS di Civitavecchia.

Questa vicenda puzza dalla testa, come il pesce. Troppe cose che non tornano. Alma Group, la cooperativa che ha perso l'appalto, in odore di mafia, e sostenuta dalla Cisl. La cgil attacca, i sindacati che si scannano senza esclusione di colpi, facendo intuire che sulle coop sociali nessuno ha la coscienza pulita. La CFT che aveva l'appalto precedente ad Alma Group, se ne riappropria grazie anche alla Filt-Cgil e subito subappalta, come fosse una patata bollente.

Non inciderà mica anche il fatto che Giulio Bani, presidente della chiacchierata CFT, abbia finalmente fatto, dopo anni di vassallaggio (ad esempio presidente a tempo di Legacoop Toscana dopo il siluramento di Armando Vanni caduto in disgrazia), il grande salto entrando (dai e dai) nell'olimpo, cioè nel Consiglio di Gestione di Unicoop Firenze, come da voci insistenti?

E si sa, quando si entra in Unicoop Firenze, almeno le scarpe puzzolenti bisogna lasciarle fuori dall'uscio. Lì, c'è tutto un altro... puzzo.

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Il segretario provinciale della Filt Cgil, Goffredo Carrara, cerca di rassicurare i lavoratori: "Tutti i 270 dipendenti del magazzino Conad di Montopoli Valdarno saranno riassorbiti dal nuovo soggetto che gestirà la logistica e si apriranno nei prossimi mesi nuove opportunità di lavoro, con la possibilità di almeno cento nuove assunzioni''.

''Il nuovo soggetto gestore della logistica - ha spiegato il sindacalista - dopo la revoca dell'appalta al consorzio Alma Group da parte di Conad, sarà la cooperativa Cft Lostica, che a sua volta darà il servizio in subappalto alla Cls di Civitavecchia. I vertici di Cft avevano prospettato una doppia soluzione: l'assunzione dei dipendenti in qualità i soci della Cft oppure un contratto di lavoro dipendente direttamente con Cls. E quest'ultima è stata la soluzione preferita dai lavoratori anche su nostra indicazione''.

I vertici di Cft avevano prospettato una doppia soluzione: l'assunzione dei dipendenti in qualità di soci della Cft oppure un contratto di lavoro dipendente direttamente con Cls. E quest'ultima è stata la soluzione preferita dai lavoratori. Ma la Cgil vigilerà sui nuovi posti di lavoro.

La Nazione

25 agosto 2010


Nessuno vuole fare il socio lavoratore

1 commento:

Anonimo ha detto...

Comunicato stampa
di
Nino Cortorillo – Segretario Generale FILT Lombardia
Rocco Ungaro – Segretario Generale FILT Milano

Il giudice condanna la cooperativa RM, che opera in appalto per il Gruppo GS/Carrefour a riammettere in servizio
64 soci-lavoratori licenziati l’8 giugno

Con sentenza del 2 giugno, su iniziativa e assistiti dalla Filt Cgil e dai suoi avvocati, il giudice ha ordinato la riammissione in servizio di 64 soci-lavoratori che la Cooperativa RM, che opera in appalto per conto del gruppo Gs/Carrefour nei magazzini di Pieve Emanuele, aveva licenziato l’8 giugno. Questo senza nemmeno comunicarlo per iscritto.
La vertenza era nata a maggio quando la Cooperativa RM aveva preteso la riduzione del 10% della retribuzione e del TFR, la malattia non pagata i primi 3 giorni, l’aumento spropositato dei carichi di lavoro senza volerli concordare. Tutto questo in assenza di qualunque crisi aziendale o produttiva.
Al primo sciopero di protesta il Consorzio Gemal, di cui RM fa parte, aveva tolto l’attività in appalto alla Coop.
RM, per assegnarla ad un’altra Coop. La Gioventù, sempre facente parte del Consorzio ma che mai aveva operato in Lombardia e che, guarda caso, applicava al proprio interno le regole che il sindacato aveva rifiutato.
In questo spregiudicato gioco di prestigio nel quale i Consorzi e le Cooperative possono nascere e morire o uscire di scena per farne entrare di nuove, si chiedeva ai lavoratori di dimettersi dalla vecchia Cooperativa per esser assunti dalla nuova, alle nuove condizioni, A chi non ha accettato il ricatto il Gruppo Gs ha sbarrato i propri ingressi consentendo di fatto al Consorzio Gemal di licenziare tutti i lavoratori.
La vertenza è proseguita mantenendo un presidio permanente di oltre due mesi e a nulla sono valsi tutti i tentativi che abbiamo prodotto, presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, la Prefettura e la Provincia, per raggiungere un accordo.
La proposta del Consorzio era provocatoria: assunzione di soli 26 lavoratori a Pieve, a loro scelta, per altri 22 il trasferimento immediato, come pacchi postali, in Piemonte e per la parte residua nessun impegno. Al limite la cassa integrazione in deroga. Hanno sempre sostenuto che nessuna legge poteva impedire alla Cooperativa di decidere chi e quanti lavoratori assumere, nonostante molti lavorassero a Pieve da quasi 10 anni.
Il pronunciamento del Giudice, nel condannare RM alla riammissione in servizio, ha riconosciute le ragioni dei lavoratori cui era venuto meno sia il lavoro che il reddito, senza mai aver ricevuto nessuna lettera di licenziamento. Con questa sentenza, che auspichiamo venga prontamente eseguita, esce sconfitto sia il comportamento dei cmmittenti GS/ Carrefour che quello del Consorzio, fautori, di fatto, di una logicao barbarica nella gestione degli appalti.
La filiera che porta dai Committenti all’ultima Cooperativa è un susseguirsi di scatole cinesi che trattengono ad ogni passaggio parte degli introiti dell’appalto, determinando alla fine che sono solo i lavoratori a dover pagare.
Ad alcuni i profitti, ad altri il venir meno di diritti fondamentali.
Ci auguriamo ora che finisca un conflitto aperto solo per volontà di GS/Carrefour, del Consorzio e delle Cooperative e che si permetta ai lavoratori di rientrare serenamente nel loro luogo di lavoro che hanno riconquistato, loro si, nel pieno rispetto della legge e della legalità.