31 agosto 2010

CARREFOUR , LA PROTESTA DEGLI EX MAGAZZINIERI: FANNO LA SPESA E NON VOGLIONO PAGARE IL CONTO

I lavoratori in appalto ai magazzini GS-Carrefour di via Pieve Emanuele a Milano non ricevono lo stipendio da giugno e sono stati reintegrati dal giudice, ma l'azienda si rifiuta di riammetterli al lavoro


Protesta al Carrefour di Assago, alle porte di Milano, da parte dei 60 magazzinieri del Gs-Carrefour di Pieve Emanuele lasciati a casa a giugno. I dipendenti licenziati si sono presentati alle casse con i carrelli della spesa pieni di generi di prima necessità e hanno chiesto di non pagare: "In questo modo l'azienda ci anticipa parte degli stipendi arretrati che ancora ci deve e che ci servono per sfamare le nostre famiglie".

Il direttore del supermercato ha avviato la trattativa invitando gli ex dipendenti a desistere: in caso contrario, ha spiegato, li avrebbe denunciati per furto. Nel frattempo è arrivata la polizia, ma la situazione non è mai degenerata. I carrelli sono stati lasciati all'interno e fuori dall'ipermercato è cominciato il volantinaggio fra i clienti.

Si assottigliano però le speranze di un accordo tra i magazzinieri e il consorzio Gemal, affidatario dell'appalto. Forti di due sentenze del tribunale del lavoro che impongono il reintegro dei 60 lavoratori, funzionari e delegati della Filt-Cgil si erano incontrati in prefettura con il Consorzio e con Carrefour - intervenuta in qualità di osservatore - ma senza un risultato definitivo. "La nostra proposta è di reintegrare tutti i lavoratori - ha detto Ettore Montagna, della FiltCgil - perché prima di tutto bisogna rispettare la sentenza. Poi si potrà discutere di cassa integrazione".

31 agosto 2010

La Repubblica Milano.it

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Pd e Coop, cosa c'è dietro le baruffe d'agosto | DIRE EMILIA ...
APPROFONDITA ANALISI SOCIOLOGICA

Anonimo ha detto...

Lecita la protesta dei lavoratori, ma è la RM a dover pagare gli stipendi arretrati e non Carrefour.
Essere licenziati è una brutta cosa, ma non è colpa di Carrefour e non è giusto che ci si schieri contro questa azienda

Anonimo ha detto...

L'IPOCRISIA DI CHI SCEGLIE GLI APPALTI E POI SE NE LAVA LE MANI E' RIVOLTANTE.

CARREFOUR COME CONAD E LA COOP SI DEBBONO ASSUMERE LA RESPONSABILITA' DELLA SCELTA DELL'APPALTO E DELLE CONDIZIONI DI LAVORO IN CUI OPERA LA DITTA APPALTANTE.

QUESTI GRANDI GRUPPI, CHE MAGARI FANNO ANCHE INIZIATIVE SOCIALI E SOLIDALI, NON HANNO CAPITO CHE ESSERE COMPLICI DI SPECULAZIONI SULLA DIGNITA' E SUI DIRITTI DI CHI LAVORA COMUNQUE SOTTO IL LORO TETTO PER OTTENERE L'APPALTO PIU' RIBASSISTA E' UN BOOMERANG CHE DANNEGGIA LA LORO IMMAGINE ETICA (CHI CE L'HA O FA FINTA DI AVERLA) E PRODUCE INFINE UN DANNO ASSAI SUPERIORE AL RISPARMIO FATTO SULLA PELLE DEI LAVORATORI DELL'APPALTO.

CARREFOUR, CONAD, COOP (OCCHIO CON LA CFT...), ESSELUNGA, PAM, ECC. RICORDATEVI CHE LA DITTA CHE PRENDE L'APPALTO LA SCEGLIETE VOI. E VOI SIETE I MAGGIORI RESPONSABILI.

NON VI LAMENTATE SE IL VOSTRO NOME VIENE SPUTTANATO SUI GIORNALI.

Anonimo ha detto...

Carrefour è responsabile della scelta di chi gestisce e di come gestisce il personale impiegato nella logistica. Così come lo è qualsiasi altra azienda. Quando si dà in appalto una attività, è doveroso esercitare un controllo sulle condizioni di lavoro e sulla onestà dell' impresa appaltatrice.

Anonimo ha detto...

Carrefour i controlli li ha sempre fatti, ma se la Cooperativa decide di non riassumere i dipendenti nonostante le sentenze dei giudici, non so Carrefour che colpa possa avere...
Comunque questa faccenda sta creando solo danni a Carrefour, perchè la si nomina per far "rumore" mettendola in cattiva luce, distorcendo la realtà dei fatti e creando dei malintesi nell'opinione pubblica.